«Come le lampade a bulbo hanno illuminato il ventesimo secolo, i Led saranno le luci del ventunesimo secolo». Con questa motivazione l’Accademia reale svedese delle scienze ha assegnato, nella giornata di martedì 7 ottobre, il Premio Nobel per la fisica agli inventori dei Led moderni, tre scienziati giapponesi, per la laro invenzione «di Led blu efficienti, che ha reso possibile sorgenti di luce bianca brillanti e economiche».
Si tratta di Isamu Akasaki (85 anni) e Hiroshi Amano (55 anni), entrambi dell’università di Nagoya, e di Shuji Nakamura (60 anni), che dal 1994 si è trasferito dall’università giapponese di Tokushima a quella californiana di Santa Barbara e ha preso la cittadinanza americana.
Il nodo di questo Nobel sta proprio nel colore. La tecnologia led è stata sviluppata sin dagli anni ’60, con diverse tonalità di colore (inizialmente solo nello spettro infrarosso), ma è soltanto dalla metà degli anni ’90, proprio grazie alla ricerca dei tre scienziati, che si è riusciti ad ottenere una luce Led blu, essenziale per ottenere la luce bianca. Una scoperta che ha permesso decine e decine di applicazioni, la prima proprio per l’illuminazione domestica, con una resa energetica di cento volte superiore rispetto a quella delle tradizionali lampadine a incandescenza e di quattro volte rispetto a quella delle luci al Neon (oltre che con durate nettamente superiori). Ma è la versatilità il punto di forza dei nuovi Led di Akasaki, Amano e Nakamura. Gli impieghi, solo per fare alcuni esempi, vanno dai telecomandi a infrarossi alle comunicazioni ottiche a breve distanza, sino agli schermi LCD. Basterebbe quest’ultimo esempio per rendersi conto del balzo tecnologico che i Led blu hanno permesso di fare negli ultimi 20 anni. Ed ovviamente quello economico.
Ma come funziona un Led? Led è l’acronimo di Light Emitting Diode e il principio con cui producono luce è completamente diverso da quello della lampadina a incandescenza di Edison. In quel caso la luce è prodotta da un filamento percorso da corrente che si surriscalda. Nel caso dei led, invece, a produrre luce è un diodo, un componente elettronico composto da un semiconduttore (come ad esempio il silicio) che percorso da elettricità si illumina in base a un principio detto di elettroluminescenza.
Il colore, in sostanza è dato dal tipo di materiale impiegato. E il nodo che tecnici, fisici e sviluppatori non erano riusciti a risolvere prima del contributo dei tre scienziati giapponesi era proprio quello di produrre luce blu, che, unita alle altre tonalità, potesse dare una luce bianca.
«Sono stato sorpreso dalla notizia e, ovviamente, per me è un onore, ha commentato Akasaki, subito dopo aver ricevuto la notizia dell’assegnazione del premio. «Sono molto onorato di ricevere il premio Nobel dall’Accademia reale svedese delle Scienze per l’invenzione dei Led, ha detto, invece, Nakamura.