Dietro il nome Ippolita si nasconde un gruppo di ricerca dedito allo studio dei fenomeni più attuali della Rete, con la totale adesione alla filosofia dell’hacking. Ricordiamo che con il termine non si vuole in alcun modo associare tali sforzi intellettuali a crimini informatici, ma più ad una ‘forma mentis’, attraverso cui tentare di esplorare il mondo con curiosità e spirito di rivelazione.
In quest’orizzonte si inserisce il secondo lavoro di Ippolita, il libro ‘Luci e Ombre di Google. Futuro e passato dell’industria dei metadati’, che segue il precedente ‘Open non è Free’. Un volume di circa 170 pagine che si prefigge di osservare i fenomeni, informatici e non, che fanno capo a quella che ormai può essere considerata la società -simbolo di Internet.
Le pagine ripercorrono la storia del motore di ricerca, dagli inizi presso Stanford fino all’espansione esponenziale degli ultimi anni, per poi analizzarne le implicazioni non solamente a livello squisitamente tecnico, ma soprattutto a livello sociale.
Il libro convoglia l’attenzione sul potere che Google sta acquisendo via via con il passare del tempo (argomento sempre più attuale se pensiamo alle ultime mosse effettuate dalla società ); potere che, unito ad un’ormai affermata pervasività nei confronti dell’utenza, conduce all’accensione di alcune ‘lampadine’ di allarme.
Google fornisce tanti servizi e comodità , spesso gratuite. Apparentemente gratuite. Il prezzo da pagare è calcolabile in termini di privacy, controllo, trasparenza, sicurezza e libertà . Tematiche che vanno ormai considerate anche in rapporto alla Rete e ai suoi attori principali, vista la centralità che Internet sta assumendo nella vita di tutti, volenti o nolenti.
Il lavoro di Ippolita ha il vantaggio di non essere in alcun modo un ‘j’accuse’ nei confronti di una società rappresentativa. Si tratta piuttosto di uno sforzo critico per inoltrarsi aldilà dei rassicuranti colori del logo di Mountain View, simbolo di un’immagine propugnata attraverso lo slogan ‘don’t be evil’, ‘non siamo cattivi’.
Si vuole oltrepassare l’apparenza e l’interfaccia per scrutare la sostanza e gli algoritmi che costituiscono il sempre più esteso braccio della creatura di Page e Brin; capire cosa c’è oltre al famoso Page Rank da cui tutto iniziò, valutandone le implicazioni etiche, filosofiche e politiche.
Google è davvero democratica? Google pensa davvero agli utenti prima che a se stessa? Google è davvero buona? Il libro non fornisce risposte che pretendano di essere incontrovertibili; offre possibili chiavi interpretative e inconsuete prospettive alternative, sulle quali costruirsi un’immagine completa, non della ‘società Google’ ma del ‘fenomeno Google’.
Il libro è di agevole lettura, presentando un’esposizione divulgativa efficiente ed efficace, senza richiedere conoscenza tecniche specifiche, se non una minima dimestichezza con la galassia Internet.
Edito da Feltrinelli, ‘Luci e Ombre di Google’ è disponibile in libreria al prezzo di 9,50 Euro. Il materiale è sotto licenza Creative Commons: chi è interessato a leggere il testo, può scaricarlo direttamente dal sito ufficiale di Ippolita, magari aggiungendo una piccola donazione in segno di apprezzamento.