In due settimane l’ adozione iOS 8 è aumentata solo dell’1%: secondo i dati di Apple si è passati dal 46% al 47%, un trend che, a prima vista, è solo di poco inferiore a quello registrato nello stesso intervallo di tempo da iOS 7 lo scorso anno, ma che diventa meno entusiasmante se si prendono in esame i dati di Mixpanel secondo i quali oggi l’ adozione iOS 8 è pari al 45,19% mentre lo stesso giorno del 2013 iOS 7 era già installato sul 69,76% dei dispositivi. Le tempistiche di lancio e di rilascio di Apple tra il 2013 e il 2014 sono praticamente identiche, cambia solamente un giorno, così è possibile confrontare i dati direttamente.
Secondo molti il tasso di adozione iOS 8 inferiore è dovuto per lo più ai bug che hanno interessato il rilascio della prima versione e degli update successivi, una opinione che è in parte condivisibile ma che in realtà deve essere integrata e completata da altre considerazioni per spiegare totalmente il rallentamento nella fase di adozione.
Un fattore determinante che incide sicuramente e massicciamente sullo scalino è anche il numero di iPhone datati su cui non è possibile installare iOS 8 e sui quali potrebbe non essere del tutto consigliabile effettuare l’aggiornamento. Mentre nel 2013 gli iPhone vecchi (essenzialmente iPhone 3G e 3GS) su cui e iOS 7 non girava era solo del 2,29%, quest’anno questa percentuale da sola sale fino all’11,66%; questo numero di iPhone da solo contribuirebbe a penalizzare iOS 8. Oltre a queste percentuali occorre tenere presente che nel 2013 il 23,3% degli iPhone in circolazione erano iPhone 4, sui quali iOS 7 era installabile anche se rinunciando a diverse nuove funzioni e anche accettando uno decadimento di prestazioni.
Nel 2014, sempre secondo Mixpanel, sono in circolazione il 18,28% di iPhone 4s su cui iOS 8 può essere installato ma anche qui con prestazioni più lente. In definitiva quest’anno la percentuale complessiva di iPhone sui quali iOS 8 non può essere installato o potrebbe essere possibile farlo con rinunce e qualche rischio sulle prestazioni, è di ben il 31,50%, una fetta importante dell’installato che incide per forza di cose sull’adozione di iOS 8.
Una seconda ragione dell’adozione lenta è certamente anche nel marketing e nel differente spessore degli update: nel 2013 Apple ha spinto iOS 7 come un cambiamento epocale, una rivoluzione grafica e dell’interfaccia che ha incuriosiva e spingeva all’update immediato. Quest’anno invece iOS 8 è presentato come una evoluzione funzionale del sistema operativo per iPhone e iPad, un biglietto da visita che senz’altro ha allettato un numero inferiore di utenti, specialmente quelli meno disposti ad accettare prestazioni inferiori sui terminali più datati. I termini pratici se lo scorso anno era immediatamente percepibile a tutti perchè si dovesse aggiornare, quest’anno non è così chiaro e in molti potrebbero non avere trovato impellenti ragioni di mettere a rischio le funzioni base dei propri terminali per avere qualche cosa che non si comprende bene che vantaggi o novità, possa portare.