Quasi quindici miliardi di dollari per costruire un nuovo impianto di produzione di chip da attivare entro il 2017. E’ il nuovo progetto in cantiere per Samsung che ha individuato il sito vicino a casa, nella città di Pyeongtaek, a meno di cento chilometri da Seul. La cifra è enorme: si tratterebbe del più grande investimento mai realizzato al mondo per la costruzione di una singola fonderia di chip, con livelli occupazionali introno alle 150mila unità e, secondo diversi analisti, influisce direttamente sulla strategia di ampia portata del colosso coreano, nell’ottica di un riposizionamento verso il mercato dei semiconduttori, a discapito di quello dell’elettronica di consumo.
Alla base di questa nuova rotta l’affanno – che almeno per ora non è ancora vera e propria difficoltà – nel comparto smartphone. Pur rimanendo il primo player mondiale, infatti, Samsung già da diversi trimestri ha iniziato a subire la concorrenza dei cinesi di Lenovo nella fascia di prezzo medio-bassa, mentre in quella alta, l’allargamento della linea iPhone con gli schermi più ampli di iPhone 6, inizierebbe a far pendere dalla parte di Apple la bilancia.
Un certo nervosismo in questo senso Samsung l’ha già dimostrato anticipando la data di rilascio del suo ultimo phablet, il Galaxy Note 4.
Ma potrebbe avere anche un corrispettivo nelle cifre. Le previsioni di Bloomberg per il terzo trimestre fiscale (da luglio a settembre) parlano di un calo del 47% dell’utile operativo, con un calo del fatturato del 15%. Una delle peggiori performance degli ultimi anni se la previsione fosse confermata. Anche secondo Reuters il quarto appena conclusosi non sarà roseo per gli smartphone, con il settore semiconduttori che per la prima volta riporterà utili netti superiori a quelli dell’elettronica di consumo.