I file di iTunes Plus potrebbero essere identificati con il nome dell’account da cui sono stati acquistati non solo nei metadati, ma direttamente nel codice digitale della canzone. Ad avanzare il sospetto che Apple usi una tecnica molto sofisticata per dissuadere i clienti a distribuire in maniera indiscriminata le canzoni prive di Drm è Erica Sadun, l’esperta Mac che aveva già scoperto la marchiatura ‘leggera’ nei metadata.
A suscitare il sospetto di un codice profondo ed leggibile solo da parte di chi ne conosce il sistema di decodifica, oltre che la presenza, sono le differenti dimensioni dello stesso file scaricato con due account diversi. Nonostante non esista la prova che questo sia determinato proprio da un sistema di codifica, il sospetto che le cose stiano così è forte, visto che la Sadun rileva che la differenza di dimensioni è pari proprio alla differenza di 10 byte, ovvero la differenza che esiste tra i due nomi utente utilizzati per scaricare la stessa canzone.
La tecnica usata, che si può considerare una sorta di watermarking digitale, è all’esame anche della Electronic Frontier Foundation, un’associazione americana che si occupa di privacy e diritti nell’era digitale. Anche la EFF avrebbe infatti rilevato differenze sostanziali tra file scaricati con account differenti e sta investigando la vicenda.