Per adesso circola in maniera quasi garibaldina, cercando di ingolosire stampa e blogger. Domani, chissà , potrebbe diventare anche un vero e proprio prodotto: non si può mai dire, dopotutto. O forse ci vorrà quasi un decennio prima di trovarne traccia concreta negli scaffali. Niente illazioni, per carità , ma solo un ricordo degli annunci e delle promesse relative a Windows Longhorn, che sarebbe dovuto arrivare nel 2003, seguito nel 2005 da “Blackcomb”. Poi, è arrivato “solo” Vista nel 2007, un mix dei due (all’origine Longhorn avrebbe dovuto essere un aggiornamento di “metà percorso” di Xp, una sorta di 5.5 rispetto alla dicitura Windows 5.1 corrispondente da un punto di vista di vista tecnico appunto ad Xp costruito sul kernel di Windows NT giunto come ultima incarnazione esplicita alla versione 4 e poi aggiornata sino a 5) e di altro non si era più saputo niente.
In realtà , non appena rilasciato Vista, gli ingegneri di Redmond si sarebbero messi di buona lena a lavorare ai due prossimi progetti. Il primo dei quali è il primo Service Pack del sistema operativo – oramai atteso entro l’autunno – e a seguire con la nuova versione del sistema operativo che segue la 6, cioè Vista. Vale a dire, quello che per adesso si chiama Windows 7, ex nome in codice Vienna. Cosa conterrà e quando arriverà ? La data di rilascio ipotizzata è il 2009, cioè dicono i portavoce di Bill Gates, entro tre anni (sarebbero meno di due e mezzo, a rigor di calendario, ma a quanto pare i calcoli cominciano già ad essere un po’ laschi, dalle parti di Redmond: meglio cominciare subito mettendo le mani avanti…). L’obiettivo è quello di realizzare un sistema operativo prevalentemente 64 bit, più sicuro, con un livello di controllo maggiore sul codice che gira nell’ambiente interno (dividendo il codice non testato in “sandbox” sicure come le campane degli artificieri, visto che ormai è sempre questa la metafora alla quale si fa riferimento in ambiente Microsoft quando si pensa al codice di terze parti, e che comunicheranno con una interfaccia “sicura” dal nome singolare di HAL, pare non adattato dal genio cinematografico di Stanley Kubrik – almeno, non volontariamente).
Windows Sette potrebbe avere un modello su abbonamento o di pagamento a seconda del consumo, oltre a novità dal punto di vista della sempre maggiore crescente attenzione per le tecnologie di tablet – in modo da realizzare l’antica utopia di Bill Gates di creare un ufficio senza carta, questa volta aggiornandola all’idea che si tratti di scuole senza libri, con ragazzini dotati di onnipresenti computer made in Redmond -, limitata compatibilità con le applicazioni passate, soprattutto in ambiente 16 bit e alcune cose del 32 bit o addirittura del 64 bit calcolato dal punto di vista di quelle per i “vecchi” standard 64 bit precedenti gli attuali…
Infine, Bill Gates stesso in una intervista di un po’ di tempo fa ha richiamato l’ipotesi futuristica di un computer con dati, applicazioni e preferenze che non sono limitate ad una sola macchina ma che seguono l’utente attraverso i servizi di rete Live Services per consentirgli anche da computer di amici oppure da chioschi di lavorare proprio come se fosse davanti al suo Pc.
Tra le novità “futuristiche”, che gli estimatori di Redmond probabilmente non stanno già più nella pelle attendendole con l’entusiasmo di chi già intravede l’avvicinarsi della prossima stazione della via crucis, c’è anche un sistema pervasivo attraverso tutto il futuro sistema operativo che consentirà il “completamento automatico e predittivo di qualunque frase l’utente stia digitando” e la possibilità di dare comandi verbali senza sintassi precostituita al computer, nell’attesa che lui capisca, valuti il livello di sicurezza ed esegua con serena autonomia. La sicurezza, giurano a Redmond, questa volta ci sarà e sarà totale. Non come la penultima volta (Xp) e l’ultima (Vista). O almeno, ci sarà a partire dal primo Service Pack di Windows Sette, già immaginato come aggiornamento pochi mesi dopo la futura uscita del sistema operativo.
Si annunciano quindi tempi interessanti e anni ed anni di infinite possibilità per gli esegeti del codice made in Redmond. Anche noi qui a Macity non vediamo l’ora…