Il processore Xeon X5365, fino a ieri usato solo da Apple, diventa disponibile all’intero mercato professionale. Il lancio del chip è stato annunciato oggi da un comunicato stampa della società di Santa Clara.
Il privilegio da parte di Apple di poter vendere un processore speciale e a tutti gli effetti non sul mercato, costruito e venduto in esclusiva alla Mela è durato quindi più di quattro mesi. Era infatti il 4 aprile quando per la prima volta Cupertino metteva in vendita (nessun annuncio ufficiale…) macchine ‘pro’ con processori quad core portando i nuclei di calcolo disponibili ad otto (visto che si tratta di computer con due chip ciascuno da quattro nuclei). In quel momento il portavoce di Intel Dan Snider annunciava che effettivamente si trattava di processori che rientravano nella tabella di marcia della linea Xeon, ma che, evidentemente per accordi intercorsi tra i vertici di Cupertino ed Intel, erano proposti in anteprima su macchine Apple
Il modello X5365 usato da Apple in realtà è (e resta) un chip speciale, costruito in esclusiva per la Mela come si apprende dallo stesso comunicato stampa in cui Intel fa cenno ad un TDP (thermal design power) di appena 120 watt invece che 150 watt tipici dei Mac Pro a otto nuclei. Il passo avanti sarebbe dovuta ad una evoluzione (in termini tecnici stepping) che ha portato gli Xeon alla versione G0, l’ultimo affinamento prima del lancio dei Penryn che potrebbero arrivare in autunno. Grazie ai 120 watt di TDP ora i processori X5365 potranno impiegati anche in server compatti e privi di sistemi di raffreddamento molto sofisticati e quindi anche più economici.
Al di là dei dettagli tecnici, va detto che quattro mesi di esclusiva, per un computer, anche di fascia professionale, sono un tempo molto lungo, sicuramente sufficiente per far rafforzare l’immagine di chi li offre alla sua clientela. E proprio questa deve essere stata la strategia di Apple nel contrattare l’esclusiva dello Xeon X5365 che ha potuto contare su questo vantaggio rispetto agli avversati di mercato che non hanno potuto presentare che macchine da 2,66 GHz nominalmente, e non solo dal punto di vista dei benchmarks, più lente di quelle dell’azienda diretta da Jobs.