L’annuncio dei primi accordi per iPhone in Europa è previsto per l’Ifa di Berlino. Questo quanto si apprende dall’edizione tedesca del Financial Times che cita anche i fornitori d’accesso che avrebbero stipulato un accordo: O2 per l’Inghilterra, Orange per la Francia e T-Mobile per la Germania.
Nell’articolo, a parte la data presunta dell’annuncio, si dicono poche cose nuove rispetto a quanto già apparse nelle scorse settimane in ordine sparso. L’unica novità di un certo rilievo sono alcuni (presunti) aspetti dell’accordo economico.
Secondo il Financial Times Apple sarebbe riuscita a spuntare un contratto in base al quale otterrà il 10% dei profitti generati dai gestori attraverso iPhone; si tratta, secondo il Financial Times, di un aspetto non trascurabile dell’intera operazione perché in precedenza mai un produttore di cellulari aveva ottenuto una percentuale dalla gestione del servizio. Proprio questa svolta epocale avrebbe frenato le trattative tra i carrier ed Apple. Cupertino sarebbe riuscita nell’impresa presentando un modello di business che non prevede sussidi a carico dei gestori per la vendita del telefono, una pratica molto comune ma che, come negli Usa, non toccherebbe la versione europea di iPhone
Il Financial Times afferma che la trattativa avrebbe coinvolto i vertici delle aziende; in campo sarebbero scesi Hamid Akhavan, presidente del ramo mobile di Deutsche Telekom (che controlla T-Mobile) e Peter Erskine amministratore delegato di O2.
Dall’accordo, contrariamente a quanto vociferato nei giorni scorsi, resterebbe fuori Vodafone, non citata dal Financial Times. Non si può però escludere che la società guidata da Arun Sarin possa entrare in scena in una fase successiva, quando Apple avrà un telefono Umts e la necessità di arrivare in tutti i paesi europei.
In questa ottica, dando per buone le informazioni fornite dal Financial Times, avrebbe una logica anche la scelta per questa prima fase di operatori regionali con uno scarso o nullo impatto al di fuori delle nazioni di riferimento, ma con un mercato ‘interno’ potenziale molto vasto e molto ricco (Germania, Regno Unito e Francia sono le tre nazioni a maggior reddito pro capite in Europa).
Vodafone, presente invece su più paesi, potrebbe invece sfruttare l’economia di scala di un servizio in più nazioni e con un maggior numero di residenti, per quanto con una penetrazione di linee pro capite (con la notabile eccezione dell’Italia che ha il record europeo) inferiore rispetto a Francia, Germania e Inghilterra. Il tempo richiesto in più potrebbe essere utile sia per attivare il servizio Umts che per fare alcune modifiche al software di iPhone che per alcuni aspetti sembra non soddisfare pienamente la società britannica.