Riprendono le trattative per trovare un accordo nella class action di 64mila lavoratori della Silicon Valley contro quattro multinazionali del settore tecnologico: Google, Apple, Intel e Adobe, che avrebbero creato un cartello per bloccare i salari e non farsi concorrenza nel marcato del lavoro. Nella giornata di mercoledì, secondo quanto riporta Reuters, entrambe le parti hanno dichiarato di avere ripreso i colloqui, anche se nessuno ha fornito ulteriori dettagli. La base di partenza per un accordo sarà di 324,5 milioni di dollari: la cifra giudicata troppo esigua un mese fa dal giudice distrettuale per il nord della California Lucy Koh, anche in vista delle «convincenti prove – aveva scritto – che Steve Jobs fosse una delle figure o la figura centrale nella presunta cospirazione».
Proprio nel cofounder di Apple la Koh ha riconosciuto il primo motore e l’ideatore di questo sistema. Secondo la Koh il patto poggia le sue basi indietro negli anni, con un’intesa tra Jobs e George Lucas, della Lucasfilm (che ha già patteggiato) . In pratica si trattava di non farsi la guerra a suon di stipendi migliori per sottrarsi i lavratori capaci di portare idee nuove ad aziende che dell’innovazione fanno il loro motivo di successo sul mercato. Questo modello sarebbe poi stato replicato in altri casi. Altre figure chiave sono l’ex Ceo di Google Erich Schmidt, oltre che Bill Campbell, ex di Apple e Ceo di Intuit. Ma secondo la Koh un ruolo preminente lo avrebbe giocato proprio Jobs e la «paura e deferenza» che sapeva incutere in persone che pure gestivano multinazionali che fatturavano miliardi di dollari l’anno.
La bocciatura della prima proposta di patteggiamento è stata una vera e propria doccia gelata per quattro major dell’informatica, anche perché, al di là del danno di immagine, in ballo ci sono i 3 miliardi di dollari richiesti dai querelanti, cifra che alcuni analisti ipotizzano possano arrivare anche a nove. La prossima puntata di questa partita si giocherà il 10 settembre, quando la Koh ha fissato la nuova udienza del processo.