Apple decisa a fare la guerra al “balzello” che colpisce sotto forma di tassa i lettori musicali venduti in Svizzera.
Ad anticipare quella che potrebbe configurarsi come un contenzioso anche legale è il Basler Zeitung (lettura a pagamento), un giornale della Confederazione. La tassa applicata ai lettori musicali digitali, come accade anche in altri paesi (tra cui il nostro) mira a compensare i mancati guadagni dei detentori dei diritti: la gestione è infatti affidata alla SUISA, la società elvetica per i diritti degli autori musicali. Ma al contrario di quello che succede in altre nazioni il prezzo dell’imposta è salatissimo: fino a 42 franchi svizzeri per ogni singolo lettore, pari a circa 25 euro e fino ad aprile l’incidenza della tassa sul prezzo del lettore era sensibilmente superiore. Nel caso di un iPod touch da 32 GB la tassa ammontava a ben 153 franchi svizzeri, pari a circa 93 euro.
Cupertino sostiene che gli iPod venduti in Svizzera a partire dallo Store online provengono in realtà dall’Irlanda. In aggiunta a questo afferma anche che il costo della tassa viene assorbito nel prezzo del lettore e non “girato” ai clienti. In realtà la differenza di prezzo con il mercato dell’Euro e la discesa di prezzo dei player contestuale e sostanzialmente identica alla riduzione della tassa, lasciano immaginare che se non altro una parte del balzello alla fine ricade sulle spalle dei consumatori.
Nei prossimi mesi Apple lancerà iPhone anche in Svizzera ma non è ancora chiaro se lo smartphone verrà classificato come lettore musicale o meno.