La modifica di un iPhone per installare applicazioni non autorizzate vale il bando da tutti gli Apple Store. Questa regola mai pronunciata né scritta è stata per la prima volta (forse, come vedremo) applicata nei confronti di due adolescenti americani, Daniel Fukuba ed Eric Vicenti, sopresi a modificare un iPhone da esposizione nel negozio Apple di Palo Alto e per questo ‘condannati’ a non entrare più in alcun negozio della Mela.
La vicenda è accaduta la scorsa settimana. Daniel ed Eric, studenti di liceo della città californiana, si erano dati appuntamento con due amici all’Apple Store. Nell’attesa, per ingannare il tempo hanno modificato il software di un iPhone e scaricato, senza essere visti, un gioco (Raging Thunder) nel telefono. Ma non appena si sono allontanati un dipendente dello store ha dato un’occhiata al cellulare scoprendo che era stato modificato. I due ragazzi, che nel frattempo erano stati raggiunti dai loro amici, sono stati bloccati mentre si stavano allontanando. I manager del negozio ha chiamato la polizia e riportato nel punto vendita il gruppetto e chiamato i genitori. La ‘liberazione’ è avvenuta solo dopo due ore e mezza di lezione sui problemi cui può condurre la modifica del firmware del telefono. Alla fine Fukuba e Vicenti sono stati fotografati ed è stato detto loro, almeno questa è la versione dei due studenti di Palo Alto, che le immagini saranno mandate a tutti gli Apple Store americani ‘in maniera tale da impedire l’accesso’.
Un portavoce di Apple, interpellato dai media americani, ha negato la possibilità che l’hack di un telefono, per quanto in esposizione e quindi di proprietà di Apple, possa condurre al bando dai negozi e quindi neppure Fukuba e Vicenti sono stati messi all’indice.