Steve Jobs credeva che l’edizione in digitale di Sports Illustrated fosse una costa stupida. L’opinione, diretta e presentata senza giri di parole, viene riportata dal New York Times, citando alcuni responsabili di Time, proprietaria della testata.
La versione in digitale di Sports Illustrated, venne mostrata in anteprima a Jobs nel 2010. In quel momento Times stava cercando opinioni su quello che era un progetto molto innovativo e sul quale si stava ancora dibattendo; la prospettiva del fondatore di Apple era ritenuta dalla grande casa editrice molto importante visto che aveva appena annunciato iPad. Il problema è che la versione in digitale di Sports Illustrated era già stata anticipata alcuni mesi prima, quando iPad era solo un rumor, per questa ragione Steve Jobs reagì con la sua tipica spigolosità quando c’era qualche cosa che non gli piaceva, di fronte ai dirigenti di Time che gli chiesero un’opinione: “Credo che sia stupido. Davvero stupido”. Steve Jobs era contrariato per il fatto che la società avesse in un certo senso anticipato il concept dietro alle riviste digitali di iPad, pubblicando oltretutto un video su YouTube (disponibile a fondo articolo) che ha raggiunto ad oggi oltre un milione di visualizzazioni. Dopo di che, gli occhi di Jobs, che era reduce da un trattamento ormonale susseguente il trapianto di fegato, si sono riempiti di lacrime e ha cominciato ad accusare Time di avere consentito che Fortune, una sua edizione, lo trattasse male in merito alla sua vicenda delle azioni postdatate.
In ogni caso, Sports Illustrated con tutte le edizioni di Time sono finite poi su iPad anche se per ora, diversamente da quanto auspicato, iPad non è stato in grado di dare una svolta al mercato dell’editoria, che continua ad affrontare una profonda crisi che sta mostrando come le pubblicazioni digitali non siano in grado di controbilanciare l’emorragia di vendite della carta stampata.