Jawbone ha mostrato gli effetti del recente terremoto in California sfruttando il suo braccialetto smart Jawbone UP, monitorando le attività degli utenti. Come evidenziato nella nostra recensione del Jawbone UP e del successivo Jawbone UP24, una delle funzioni più interessanti della smartband è il monitoraggio del sonno, che l’UP riesce a realizzare efficacemente.
A seguito del terremoto che ha colpito la regione statunitense di Napa, Jawbone ha raccolto i dati provenienti dai Jawbone UP indossati dai suoi utenti: oltre il 75% degli utenti residenti in zone fino a 25 miglia dall’epicentro del terremoto si sono svegliati ed hanno impiegato più tempo a riaddormentarsi. Ovviamente più ci si allontana dall’epicentro, più l’effetto del terremoto è stato sentito da meno persone, ed è stato anche necessario meno tempo per riaddormentarsi a seguito della scossa; irrilevante è stato l’effetto fra le 75 e le 100 miglia, nelle zone di Modesto e Santa Cruz.
Oltre alla curiosità sui risultati di questo studio, primo nel suo genere, è evidente come i dati raccolti dai dispositivi indossabili, di cui farà parte anche l’atteso iWatch di Apple, aprano nuove frontiere da un prospettiva di marketing, con aziende che potranno avere informazioni sulle abitudini delle persone in qualsiasi ora e momento, anche quando non sono utilizzati computer, smartphone e tablet. Le aziende potranno così raccogliere dati e conoscere le nostre preferenze e abitudini non solo durante la veglia, ma in maniera particolareggiata persino mentre dormiamo.