Percentuale bassa, qualche protesta. Ecco l’esito delle scelte compiute da Apple nelle procedure di ammissione degli sviluppatori che hanno fatto richiesta di essere inclusi nel programma a pagamento, quello che a 99 dollari dà accesso anche al diritto di testare le proprie applicazioni usando il firmware vero e proprio.
A riconoscere, implicitamente, che il numero degli sviluppatori che sono stati inclusi nel programma è basso è stato lo stesso Steve Jobs quando ha detto che su 25mila richieste solo 4000 sono state soddisfatte. In termini pratici si tratta del 16% del totale, una percentuale davvero minuscola, tanto piccola che è possibile che da essa possano essere state escluse realtà storiche o comunque di un certo rilievo. Tra di esse, ad esempio, Rogue Ameba che in un blog di O’Really denuncia le scelte compiute da Apple e soprattutto alcune incongruenze del sistema di approvazione delle richieste che sembra essere più indulgente con gli sviluppatori individuali che con le società vere e proprie.
L’ammissione al programma di sviluppo è importante perché il simulatore di iPhone, disponibile a tutti coloro che siglano l’accordo di sviluppo gratuito, non è in grado di emulare l’effetto prodotto dai sensori, ad esempio. Soprattutto non permette di accedere ad App Store per la vendita del proprio lavoro. Alla luce di tutto questo è comprensibile il malumore e le minacce di abbandono della piattaforma da parte di coloro che sono ancora in attesa di una risposta definitiva per l’ammissione al programma.