In occasione della International Supercomputing Conference tenutasi a Dresda (Germania) è stata pubblicata la classifica semestrale dei primi 500 supercomputer a livello mondiale e nel nuovo elenco sono presenti anche due sistemi basati su Mac. Al 141° posto, infatti, troviamo il sistema di cluster di una società denominata COLSA, interamente basato su Xserve e originariamente pensato per voli ipersonici: è in grado di raggiungere velocità tra i 16 ed i 24.58 Teraflop (mille miliardi di operazioni al secondo). Quando il sistema fu progettato era balzato immediatamente al quindicesimo posto nell’elenco.
“System X”, il cluster di Viriginia Tech basato originariamente su 1.100 “vecchi” PowerMac G5 (che all’epoca debutto alla settima posizione nella classifica) è stato ora anch’esso convertito in unità Xserve ma ora è “solo” al 280° posto.
Al primo posto nella classifica, troviamo Roadrunner, il supercomputer “ibirido” di IBM creato per il Los Alamos National Lab della Nuclear Security Administration e con prestazioni a regime di 1,02 petaflop (1,02 quadrilioni di calcoli al secondo). Il sistema di IBM trae la sua potenza da un’architettura ibrida composta da 12.240 processori PowerXcell (in origine pensasti per le consolle da gioco) e da 6.562 processori AMD Opteron Dual Core che eseguono le funzioni di calcolo base.
L’elenco “TOP500 Supercomputing Sites” è compilato e pubblicato dagli esperti di supercomputing Jack Dongarra, dell’Università del Tennessee, Erich Strohmaier e Horst Simon del NERSC/Lawrence Berkeley National Laboratory del Dipartimento dell’Energia e Hans Meuer dell’Università di Mannheim (Germania). L’elenco completo può essere consultato all’indirizzo www.top500.org.
[A cura di Mauro Notarianni]