Psystar ci riprova. Dopo avere lanciato con successo (almeno sotto il profilo degli attacchi legali da parte di Apple) il primo clone Mac, ora si cimenta con dei cloni di Xserve.
I nuovi modelli di computer costruiti usando componentistica comune e non di produzione Apple ma compatibili, grazie ad un hack, con il sistema operativo Mac Os sono dei rack server. Denominati OpenServ 1100 e OpenServ 2400, sono basati su processori Intel Xeon da 2,5 Ghz e presentano opzioni, sulla carta, interessanti e non disponibili nei Mac, come ad esempio sei bay per dischi fissi e persino un lettore di floppy.
Come nel caso dell’OpenMac (poi ribattezzato Open Computer), il pezzo forte è il prezzo. Si parte da 1724 dollari, inclusa una copia di Mac Os X Leopard in versione client. Ovviamente se si vuole la versione server del sistema operativo si deve aggiungere la differenza di costo tra l’una e l’altra versione.
Ricordiamo che Psystar ha fatto molto rumore alcune settimane fa quando ha lanciato il sopracitato clone Mac. Per alcuni giorni c’è stata molta incertezza sulla reale consistenza dell’offerta commerciale visto che il sito andava e veniva, il fornitore dei servizi di pagamento aveva sospeso l’account di Psystar, i titolari tentennavano nel farsi intervistare e la sede era spostata nell’area di Miami, da un capannone all’altro, quasi quotidianamente. In una fase succesiva Psystar pare avere trovato una sua dimensione anche se la pratica di vendere computer che, come nel caso degli OpenServ e di Open Computer devono costantemente essere tenuti sotto osservazione per non rischiare che un aggiornamento di Apple possa mandare a monte l’hack che li tiene in vita, resta discutibile. Discutibile anche la pratica di modificare il sistema operativo di Apple per farlo girare su un hardware generico, operazione esplicitamente proibita dalla licenza d’uso ma che Psystar contesta, ritenendola in contrasto con le leggi antitrust.