App Store sta ad iPhone come iTunes store sta ad iPod. Il paragone tra i due ecosistemi paralleli arriva da Michel McGuire, un analista di Gartner in alcune interviste rilasciate a siti americani.
McGuire, in particolare, nota la capacità di Apple di ‘vendere bit’, capacità che si è manifestata proprio con il lancio dell’iTunes store. ‘Funziona perfettamente – dice l’analista – e penso che questa esperienza possa essere duplicata con iPhone. C’è il potenziale perché l’Appl Store possa essere l’iTunes dell’iPhone’. Secondo McGuire la scelta di creare il negozio dimostra che il telefono è qualche cosa di più di un dispositivo puro e semplice, ma una vera piattaforma ‘e in una piattaforma gli elementi che si sovrappongono ad essa spesso sono in grado di produrre un profitto superiore a quello che deriva dal dispositivo originale’, dice McGuire.
Il potenziale economico di App Store potrebbe essere addirittura enorme a giudizio di Gene Munster, analista di Piper Jaffray che nei giorni scorsi ipotizzava un fatturato per 1,2 miliardi di dollari entro fine 2009; il profitto lordo che ne scaturirebbe, stante il guadagno del 30% su ogni applicazione, potrebbe essere di 363 milioni di dollari. Ma anche a cifre inferiori, dicono gli analisti, il negozio potrebbe essere un grande affare e per capire quanto basta pensare che attualmente Apple produce 1,4 miliardi di dollari in fatturato grazie al software, ma per arrivare a questo traguardo spende in ricerca e sviluppo, nel caso di App Store dovrebbe fare pochi altri sforzi oltre a quello di mantenere in efficienza il servizio.