53 dollari in meno per unità . Ecco quanto risparmierebbe Apple nel passaggio dal’iPhone Edge all’iPhone 3G in termini di puri costi di costruzione. A fare una nuova e favorevole stima su quanto sborsa Cupertino per la componentistica del telefono, è l’autorevole iSuppli. La società americana specializzata nel settore, arriva seconda dietro a Portelligent che alcuni giorni fa aveva seguito un simile percorso arrivando a definire anch’essa un risparmio per la Mela rispetto all’iPhone 1.0 Rispetto a Portelligent, però, iSuppli è meno ottimista. Nella stima rilasciata alcuni giorni fa si era parlato di appena 100$ in materiali, nella più recente analisi si valuta in 173$ il prezzo di un iPhone. Il modello Edge costava 226$.
La cifra deriva dal fatto che si presume (ad oggi nessuno è certo di questo, visto che l’iPhone non è stato ancora rilasciato) che Apple stia usando gli stessi componenti, fatta eccezione per il processore Gps che va ad aggiungersi al prezzo dei materiali originario. Il carico di alcuni elementi è ineludibile (come quello sulle royalties la tecnologia di trasmissione 3G che è di circa 45), ma altri prezzi scendono, come quelli delle memorie. Apple ha poi il vantaggio di trarre un profitto ancora più considerevole applicando un ricarico 100$ sul costo di un iPhone da 16 Gb rispetto ad uno da 8 GB, mentre la differenza di costo materiale non sarebbe superiore a 23$.
Complessivamente, tornando ad usare un iPhone 8G come termine di paragone e supponendo che il suo prezzo non sussidiato sia di 500$ (in realtà in Europa Apple sembra spuntare, al netto delle tasse del guadagno offerto dagli operatori per la vendita una cifra significativamente più alta), il margine sarebbe di oltre il 56%. Ricordiamo però che Apple, al costo dei materiali, deve aggiungere quello di marketing e logistica, oltre ai costi di sviluppo che non sono mai inclusi in calcoli come quelli svolti da iSuppli.