Chi sono i manager che stanno dietro ad Jobs e chi di loro potrebbe prendere il suo posto? A questo gioco, che tanto gioco non è se si pensa alla delicatezza di una scelta che inevitabilmente prima o poi dovrà essere messa in atto, si dedica Fortune che pubblica nella sua edizione on line di ieri, i volti e i profili degli 11 candidati principali al ruolo di Ceo di Cupertino.
Fortune, oltre che permetterci di incontrare faccia a faccia la “Top eleven” dei manager di Apple, ci rivela strada facendo alcuni simpatici risvolti della loro personalità o qualche curiosità inedita. Sappiamo così, ad esempio, che Tim Cook è un appassionato di bicicletta, che Tony Fadell aveva il vezzo di tingersi i capelli di biondo e che il Genius Bar è stato inventato da Ron Johnson. Schiller viene definito il Sancho Panza di Steve “Chisciotte” Jobs (per il ruolo di partner che svolge durante i keynote) e si rivela che Scott Forstall ha un lentino da fotografo per vedere se i pixel del sistema operativo sono al posto giusto. Ive è tanto riservato da non far sapere neppure la sua data di nascita neppure alle PR, mentre Oppenheimer è la “voce” di tutti i quarti fiscali di Apple. Serlet, il francese dietro al sistema operativo di Apple, è stato denominato dal “finto Steve Jobs” il più amichevole dei cyborg; se Sina Tamaddon (di orgini Iraniane) è invece il meno conosciuto dei manager, Daniel Copperman è l’ultimo arrivato mentre Bob Mansfield è tra i pochissimi dirigenti che risponde a Tim Cook e non a Steve Jobs.
Alla fine della rassegna Fortune non risponde affatto a chi potrebbe prendere il posto di Jobs, ma probabilmente sarebbe stato troppo. Accontentiamoci di avere preso confidenza con 11 volti noti e meno noti che hanno contribuito assai più di quanto non si pensi a fare di Apple quello che essa è oggi.