378 euro per il modello da 8 GB, 453 per il modello da 16 GB. Ecco i prezzi, tradotti nella nostra valuta, dell’iPhone senza contratto venduto nel Regno Unito. A pubblicizzarli è O2, l’operatore britannico che nel paese di Sua Maestà ha l’esclusiva del telefono.
Il prezzo appare interessante anche perché incluso nel costo per sei mesi c’è navigazione e Wifi gratuito. In una fase successiva il pacchetto browsing Internet, come accadrà in Italia con la service card di Tim e il “pack” di Vodafone, costerà 10 sterline al mese. Se poi si fa il confronto con il nostro mercato il prezzo diviene addirittura eccellente. I terminali a conti fatti costano circa 110 euro in meno se acquistati in Inghilterra invece che in Italia, come dire tra il 25 e il 32%; o se vogliamo con quel che costa in Italia un modello da 8 GB si compra il 16 Gb e si avanzano 45 euro. Ricordiamo che da noi iPhone costa esattamente 499 e 569 euro
Le ragioni di una tale differenza non sono note. Quel che possiamo dire è che il prezzo dell’iPhone sbloccato non è deciso dagli operatori, ma da Apple e che ad incidere sul totale sono alcuni fattori specifici; in primo luogo le tasse (del 17,5% contro il 19% dell’Italia), ma anche alcuni altri elementi come localizzazione e la logistica, oltre che il costo del lavoro. Nel Regno Unito diversi prodotti costano meno che in Italia (e nel resto dell’area euro); è il caso ad esempio degli iPod. Altri invece hanno un costo identico.
Va segnalato che anche il primo iPhone costava in area euro di più (399 ‘¬) di quanto non costasse nel Regno Unito (279£, ovvero 50 euro in meno), ma la differenza percentuale era minore (circa il 15 e non il 32% in meno come nel caso dell’attuale iPhone 8 GB).
In ogni caso, al di là delle ragioni che comportano la differenza di prezzo che andrà verificata anche su altri paesi, non si può non considerare che stante la forbice potrebbe essere conveniente acquistare un telefono nel Regno Unito per poi utilizzarlo sulla nostra rete. Al momento però resta grande incertezza sulle modalità con cui i telefoni saranno venduti e sul sistema di attivazione.
Secondo informazioni raccolte da Macity, almeno in Italia, ci sarà un sistema di unlocking obbligatorio anche per i cellulari venduti con ricaricabile. In pratica sarà necessario avere un account iTunes nel paese dove l’iPhone è stato acquistato, collegarsi ad internet e attuare uno sblocco. L’attivazione finale avverrà solo con una chiamata ad un numero di servizio.
Se questa procedura sarà confermata acquistare l’iPhone nel Regno Unito sarà possibile solo se non lo si attiverà nella maniera prevista da Apple, ma usando uno dei sistemi di unlock “paralleli”. Che cosa questo potrebbe comportare dal punto di vista delle funzionalità (ad esempio per l’accesso ad App Store) è da verificare.
Un altro dubbio è la modalità di vendita vera e propria. Ad esempio potrebbe essere richiesta una carta di credito britannica, un documento emesso da una autorità locale o una prova di domiciliazione nel Regno Unito. Ammesso che tutto questo sia compatibile con la libera circolazione delle merci e con il diritto per un cittadino UE di acquistare un prodotto o un servizio in uno qualunque dei paesi dell’Unione, ci si troverebbe di fronte ad un altro ostacolo che, se non altro, potrebbe impedire l’acquisto in grossi lotti se non addirittura l’acquisto ad uno straniero residente in un paese diverso da quello dove opera O2.
In ogni caso se le cose stanno come abbiamo configurato l’impressione è che ci sarà ancora mercato per i vari sblocchi creati da sviluppatori indipendenti.
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