I manager incaricati di indicare le linee guide nel campo dell’informatica e della comunicazioni restano diffidenti su iPhone. Questo l’esito di una indagine svolta da Toni Sacconaghi, un analista di Samford Bernstein. Sacconaghi deduce questa impressione dall’intervista di 105 Cio (Chief Information Officers) di aziende americane ed Europee.
Nonostante i recenti annunci nel campo della sicurezza (grazie agli accordi per il supporto dei sistemi di sicurezza Cisco) e la compatibilità con i server Exchange, un numero sorprendentemente piccolo, appena il 2%, di manager sarebbe intenzionato ad introdurre il telefono nella infrastruttura aziendale. ‘Se questa disattenzione si dimostrasse la stessa anche in una fase successiva – dice Sacconaghi – Apple potrebbero trovare difficoltà nell’affermarsi nel settore delle imprese’.
In realtà , come nota lo stesso Sacconaghi, la Mela potrebbe avere una freccia al suo arco: l’attenzione all’iPhone da parte dei manager stessi e dei dipendenti per iPhone, quando questi svestono la loro parte di dipendenti di un’azienda. Il 10% dei Cio, infatti, non avrebbe alcun problema ad ammettere un iPhone di proprietà di un dipendente nella rete aziendale; questa percentuale si eleva al 25% se i Cio vengono interrogati sulle loro intenzioni a 12 mesi.
La non ostilità nei confronti di iPhone privati inseriti sulle reti aziendali, secondo diversi analisti, è un fatto rilevante perché significa che l’iPhone potrebbe essere destinato a seguire la strada percorsa da Rim, arrivato nelle aziende prima di ogni altra cosa perchè portato all’interno di esse da dipendenti che lo usavano per la loro vita privata.