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IBM e l’ETH di Zurigo insieme per le nanotecnologie

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IBM e l’ETH di Zurigo(Swiss Federal Institute of Technology Zurich), prestigiosa università  europea attiva nel campo della ricerca scientifica, hanno annunciato oggi la creazione di una partnership nel campo delle nanotecnologie.

Nell’ambito di questa collaborazione sarà  realizzato un nuovo laboratorio di nanotecnologia nel campus del centro di Ricerca di Zurigo che si dedicherà  ad aree chiave della ricerca nanotecnologica, dalla ricerca esplorativa e di base a progetti applicativi e a breve termine.

In un programma pluriennale da 90 milioni di dollari, i ricercatori e gli ingegneri uniranno le loro forze per condurre ricerche sulle nuove strutture e dispositivi su scala atomica e molecolare, per il potenziamento delle tecnologie dell’informazione, e sulla scoperta e comprensione dei relativi fondamenti scientifici – tutto in dimensioni inferiori a 100 nanometri (circa 400 volte più sottili di un capello umano).

Il nuovo centro di nanotecnologia occuperà  circa 1000 metri quadrati di spazio di camera bianca, dedicato a progetti di ricerca quali materiali a base di carbonio, nanofotonica, spintronica, nanoconduttori e tribologia. Consentirà  di condurre ricerche su dispositivi di nuova concezione, basati su materiali di carbonio che sfruttino effetti quantomeccanici per il calcolo e la sensoristica, e aiuterà  a risolvere le sfide future nella nanofabbricazione, grazie a ricerche finalizzate all’autoassemblaggio guidato (directed self-assembly) di nanostrutture e materiali funzionali molecolari, e all’integrazione 3D.

Questo investimento fa seguito all’impegno triennale da 100 milioni di dollari di IBM, annunciato all’inizio dell’anno, incentrato sulle aree delle nanotecnologie per costruire gli switch del futuro, con ricerche sullo switching su scala atomica e molecolare, l’autoassemblaggio, la spintronica e i nuovi materiali, quali grafene e nanotubi di carbonio.

Il centro di Ricerca di Zurigo è uno dei centri più importanti per le nanotecnologie e vanta una lunga tradizione nella collaborazione scientifica. E’ anche il luogo di nascita della nanotecnologia, a partire dalla creazione del microscopio a scansione a effetto tunnel (STM) presso l’IBM Zurich Research Lab, per il quale Gerd Binnig e Heinrich Rohrer hanno ricevuto il premio Nobel per la fisica nel 1986. Questo strumento ha consentito di guardare per la prima volta il mondo degli atomi. Poco dopo, un ricercatore IBM ha sfruttato questa invenzione diventando la prima persona a manipolare i singoli atomi.

La nanotecnologia è una tecnologia che apre molte strade, e si prevede che innescherà  progressi in vari campi. Tra questi, materiali con caratteristiche innovative, nanoelettronica, tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni, rilevazione, strumenti, sanità  e bioscienze e tecnologia dell’energia. In particolare, le applicazioni nanotecnologiche nel settore energetico permetteranno, ad esempio un uso più efficiente dell’energia solare, o modi nuovi per depurare o desalinizzare le acque e potranno addirittura aiutare ad affrontare alcune delle più grandi sfide del nostro tempo. Gli analisti di Credit Suisse stimano per le nanotecnologie un tasso di crescita del 25-30 percento l’anno e un mercato da 220 miliardi di dollari entro il 2010.

[A cura di Mauro Notarianni]

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