“Posso vedere il futuro. E lo Zune non ne fa parte”. A parlare così non è un analista, un ricercatore delle moderne tecnologie e tantomeno Steve Jobs, Bill Gates o Steve Ballmer. Tremate, invece, perché l’inferno si è ghiacciato, i cavalieri dell’Apocalisse cavalcano felici e starnazzanti fra gli umani e oramai non c’è più niente che valga la pena: né le mezze stagioni, né le tasse e forse neanche più la morte. Signore e signori, Steven Smith, aka The Zune Guy, l’orrendo ciccione che si è tatuato il simbolo del lettore multimediale di Microsoft sul braccio ha deciso. Ha abbandonato Zune ed è passato a iPod. Un touch da 16 Gigabyte, per essere precisi.
Mio Dio, come ci siamo ridotti. La microcelebrità per eccellenza, l’unica munizione che Microsoft poteva usare per “sparare” contro Apple e la sua combriccola di cyber-fighettini di iPod, Mac e iPhone, adesso si è convertita. Cosa mai potrà restare nel mondo? Chi mai potrà difendere il povero e derelitto impero del male adesso che anche l’ultimo dei suoi più sfigati fan è passato dall’altra parte?
C’è stato un bel lavoro da fare, intendiamoci. Qui nella Silicon Valley è diventato un tema scottante: tatuaggi da coprire, affermazioni da rimangiarsi, foto da cancellare e nuove foto da scattare. Zune Guy, il più perfido e grassottello balenottero filo-Microsoft sulla piazza è diventato un “fanboi”, una Mac-head, anzi una “iPod-head”. Gente, che scandalo.
Ha coperto il tatuaggio con il simbolo di Zune progettando al suo posto una affermazione politica “Dick Cheney, Worse President Ever” e accanto a quella ancora peggio, tutta una valutazione strategica di bruciante (per Microsoft) lucidità . Sentite cosa dice l’una volta delirante Zune Guy adesso rinsavito….
“La cosa che mi ha fatto più incazzare è che Microsoft non sta minimamente migliorando il software dello Zune. Adesso l’oggetto è diventato evidentemente il bastardello della linea di prodotti di Microsoft, il figlio di nessuno. Invece, l’iPod touch è supersottile, fa cose davvero fighe come girare per passare alla modalità cover flow. E mi piace anche guardare i film mentre mi sposto. Senza contare che posso andare da tutte le parti e trovare accessori per l’iPod, mentre la stessa cosa non succedeva con lo Zune, soprattutto qui nello Iowa”.
Il primo film che Zune Guy convertito ha deciso di guardare sul buon vecchio iPod touch è “Fear and Loathing in Las Vegas”, cioè “Paura e disgusto a Las Vegas”, un titolo che è tutto un programma, tratto dal testo omonimo del giornalista “sperimentalista” di Rolling Stones, Hunter S. Thompson, un Sogno Americano a basso costo e alto voltaggio.
Sconvolto quanto se non più dei protagonisti di “Paura e disgusto”, Zune Guy è il simbolo che è in corso un cambiamento profondo. Mentre Microsoft ci prova in tutti i modi a dire che Windows Vista è figo (compreso fare le finte e ingannare i clienti di Windows Xp, facendo provare loro un sistema operativo inesistente salvo poi dichiarare alla fine che si tratta invece di – sorpresa sorpresa – Windows Vista), qui si sta letteralmente gelando l’inferno. Ricordatevi: l’avete letto prima qui su Macity, da noi che siamo più grandi della vita, dell’universo e di tutto quanto, che il mondo sta cambiando e si trasforma, diventa come un romanzo di Lewis Carroll, tutto sottosopra. Anzi, proprio a soqquadro (sì, si scrive così, con due “q” e senza nessuna “c”: è sul dizionario), in una maniera che era imprevedibile, insperabile e senza appello soprattutto nelle mani di qualche pirla internettiano che vede solo il dito e non la luna che stiamo indicando con passione ed ossessione da tempo. La marea cambia, l’onda va in una direzione diversa: roll and lock, è il momento di capirci. L’inferno si è gelato, Zune Guy ha preso un iPod. Adesso, per l’Armageddon e la fine dell’impero del male è solo questione di sistemare gli ultimi fogli e chiudere qualche pratica sospesa, ma praticamente è scontato. à questione di “quando”, non di “se”. Tremate, i Mac sono tornati.