Secondo alcune voci che circolano in rete, Nvidia potrebbe annunciare un processore compatibile con l’architettura x86 nel corso della prossima settimana. L’indiscrezione è emersa durante l’Intel Developer Conference, ma “rumors” in tal senso circolano già dallo scorso anno.
Nvidia ha certamente tutte le carte in regola e le capacità tecniche per sviluppare un processore con architettura X86 compatibile; non si capisce, però, come possa superare molti scogli e ostacoli legali, giacché la casa di Santa Clara non risulta essere in possesso di licenze o accordi che gli consentano di produrre CPU X86 compatibili.
AMD cominciò a produrre CPU compatibili con l’architettura X86 grazie ad un contratto stipulato nel 1982 con Intel. All’epoca, infatti, IBM imponeva la disponibilità di due diversi produttori per ogni componente presente nei PC(incluse le CPU). Nel 1986 Intel riuscì ad annullare l’accordo rifiutandosi di rivelare dettagli tecnici sull’allora nascente i386. Dopo varie dispute, nel 1994 la Corte Suprema della California permise in qualche modo ad AMD di continuare la produzione di CPU, ma questa decise di ricorrere al reverse engineering e ottenere un interprete di microcodice compatibile con il set d’istruzioni Intel, in modo da non infrangere copyright o essere accusata di violare segreti industriali. Superato lo scoglio della compatibilità con i chip della casa rivale, AMD è riuscita a produrre man mano processori sempre più potenti, compatibili con il set d’istruzioni Intel e dotati anche d’interessanti particolarità e istruzioni specifiche.
Nvidia non ha mai firmato accordi con Intel o AMD per lo scambio di tecnologie o per la produzione di CPU x86 compatibili e dunque dovrebbe anch’essa ricorrere a tecniche di reverse engineering, tentando arditamente di produrre un processore che gli consentirebbe di farla franca in dispute giudiziarie con Intel o AMD.
Tutte le più interessanti e recenti scoperte nel campo delle CPU sono “blindate” e non adoperabili dai concorrenti trattandosi di brevetti coperti da copyright e riservati. La taiwanese VIA Technology, ad esempio, nonostante vari accordi sottoscritti con Intel ha dovuto faticare non poco nei tribunali per riuscire a produrre l’ultima CPU (“Nano”) x86 compatibile.
C’è da scommettere che, se effettivamente Nvidia deciderà di cominciare a produrre CPU, AMD e Intel non staranno con le mani in mano e useranno tutti i mezzi giuridici possibili per tutelare interessi, proprietà industriali e know-how aziendale.
[A cura di Mauro Notarianni]