Quando si spera (o si teme) che la coppia sia in lieta attesa di un figlio, c’è un periodo di incertezza in cui camminando per strada pare di incontrare solo donne incinte o giovani famiglie che spingono neonati in monumentali carrozzine. Si chiama “attenzione selettiva”, non è una forma di follia e può, quando un pensiero si conficca in profondità nel cervello, fuorviare e non di poco la capacità di giudizio. Questa era la riflessione, un paio di settimane fa, camminando per le strade di Tokio. Tutti quegli iPhone che il cronista di Macity vede, sono lì perché il pensiero ne obnubila la mente e ne oscura le capacità di giudizio. Non può essere che un solo telefono cellulare, appena lanciato sul mercato, stia già comparendo con tanta ricorrenza davanti agli occhi di chi è venuto solo per passare qualche giorno di relax negli afosi giardini zen.
Ebbene, a sei settimane settimane dal lancio di iPhone in Giappone e dopo un paio settimane da quelle riflessioni maturate per le strade di Ueno, il quartiere dove si concentrano fra le altre cose il maggior numero di fabbricanti di Pachinko, e dopo aver letto al ritorno a San Francisco decine di articoli dubbiosi e pieni di critiche sul potenziale flop di iPhone nel paese dei ciliegi in fiore, arriva la clamorosa smentita. iPhone c’è e ci resterà a lungo. I giapponesi lo vogliono e lo comprano in massa. iPhone ha sfondato.
Per la precisione, riporta una analisi sulle prime tre settimane di vendita dell’apparecchio in Giappone condotta da Gfk Marketing Services Japan, la società che compie misurazioni puntuali nei punti vendita dei paesi per elaborare le stime ritenute più attendibili di tutte sull’andamento di vari settori commercializzati dal retail, in questo arco di tempo l’iPhone ha conquistato il 4% del totale del mercato dei telefoni cellulari giapponesi. Compresi i low cost. Compresi quelli venduti sugli atolli meridionali e nelle fattorie dell’Okkaido. Questo vuol dire che ogni venticinque telefoni venduti in Giappone, uno è un iPhone.
I modelli più favoriti sono quelli da 16 Gigabyte, con una quota del 3,29% delle vendite assolute, mentre quello con memoria da 8 Gigabyte contano per lo 0,8%. I giapponesi vogliono l’iPhone e lo vogliono pure con tutti i lustrini.
La concorrenza c’è, il mercato giapponese è uno dei più agguerriti e per decenni compagnie come Nokia e Motorola hanno faticato anche solo a riuscire a mettere il piede nella porta per riuscire a piazzare un chip sul tavolo dei venditori di terminali mobili. E adesso, in un colpo solo, ancora prima della riduzione di prezzo (calato del 50% per volontà del venduitore Softbank, terzo operatore di telefonia mobile del paese ma forse ancora non per molto), il boom. iPhone come se piovesse in Giappone. E al cronista cosa resta? Pensare che forse, una donna incinta è un caso, due donne incinte una coincidenza. Ma tre donne incinte, cominciano a somigliare a un sospetto, a un indizio…