Le azioni di RIM scendono ai minimi dal 2006. Il ribasso, che ha portato le quotazioni della società canadese a quota 37,32$ (passando per quota 35,76), è frutto di un declassamento di J.P. Morgan che ha ribassato le previsioni di profitto sia per il trimestre in corso che per il prossimo.
Da notare che il taglio ai guadagni procederà , secondo Paul Coster che ha scritto il rapporto, di pari passo ad un incremento delle quote di mercato e dei dispositivi venduti. Il trend positivo dovrebbe continuare anche durante il periodo recessivo che attende il mercato, ma i margini dovranno necessariamente ridursi. Questo è bastato, in un Nasdaq che tende a reagire nervosamente ad ogni notizia (buona o cattiva che sia) a tagliare del 6,23% le quotazioni e a collocare RIMM ai minimi degli ultimi mesi.
Ricordiamo che il titolo della società che produce Blackberry prima dell’esplosione della crisi del credito e dell’apparizione all’orizzonte della crisi economica, aveva toccato il record di 148,13$, più di 4 volte il valore attuale; come dire che il calo (o il crollo) è stato del 76% e questo non in rapporto ad una quotazione di anni fa, ma cinque mesi fa: il record risale infatti al mese a giugno.