Apple, ARM e Qualcomm stanno assumendo ingegneri specializzati nella creazione di chip, ex dipendenti IBM e di altre società ora in crisi come AMD e Freescale. La fonte è un ex impiegato dell’azienda come risposta a una serie di servizi pubblicati da EE Times dedicati alla dismissione del business nei chip di IBM. La società starebbe trattando la cessione del business nella produzione di chip a Globalfoundries, società nata nel 2009 dalla dismissione di un ramo Amd ed espansa nel 2010 con l’acquisizione della Chartered Semiconductor di Singapore.
“Il server development group di IBM in Austin ha perso un enorme ammontare di capitale intellettuale, giacché i migliori e più brillanti sono stati allettati da promesse e salari più alti” si legge nel messaggio inviato dopo la pubblicazione dell’articolo di Rick Merritt di EE Times. “Anche i design team di Raleigh e Rochester hanno subito perdite. Io sono una delle persone che ha lasciato IBM lo scorso anno” ha scritto ancora l’ex dipendente di Big Blue.
IBM ha contribuito con varie innovazioni nella microelettronica, da sempre ha portato avanti progetti pionieristici nei system-on-a-chip, nei semiconduttori in genere, ideato nuovi materiali e architetture di progettazione. Le assunzioni da parte di Apple d’ingegneri in precedenza in IBM potrebbero avere a che fare con lo sviluppo di chip e tecnologie che vedremo nelle future versioni di iPad e iPhone.
Qualche mese additro il CEO di AnandTech con il contributo di una fonte ben informata, aveva avuto modo di apprendere alcuni aspetti tecnici dell’architettura ARM64 Cyclone di Apple parlando di questa come di un lavoro enorme, di un SoC in grado di eclissare per vari motivi anche processori di classe desktop. Apple ha aggiunto nuove funzioni a supporto dell’architettura AArch64 destinate al compilatore a 64 bit del progetto LLVM, il software che in poche parole trasforma il codice sorgente di un programma in applicazioni eseguibili vere e proprie, comprese quelle per i dispositivi iOS.
Nella sua tecnicamente approfondita recensione dell’iPhone 5s, Shimpi scrive che all’epoca aveva fatto una serie di considerazioni, partendo (sbagliando) dall’assunzione che Apple avesse semplicemente integrato nel dispositivo l’evoluzione dell’architettura ARMv.
Shimpi riteneva che Apple avesse migliorato le performance dell’ARMv8 core a 64 bit semplicemente risolvendo le precedenti problematiche di latenza del predecessore. Ha invece scoperto che Cupertino ha fatto un lavoro enorme, progettando un processore in grado di gestire in parallelo sei istruzioni ed eclissare per vari motivi anche processori di classe desktop, “qualcosa di molto vicino ai grandi core prodotti da Intel”. I cambiamenti sono tanti e tali che a detta del CEO di AnandTech “nessuna applicazione è in grado di sfruttare le potenzialità di questo processore: gli sviluppatori sono solo limitati dalla presenza di poca memoria dei dispositivi iOS”. “Comincio a capire il senso dei nomi in codice di Apple”, dice Shimpi, spiegando che se l’architettura dell’A6 era veloce, il “ciclone spazza via tutto”. Apple ha costruito qualcosa di molto più complesso dei competitor Krait/Silvermont (l’architettura ARMv7 integrata nei SoC Snapdragon di Qualcomm e quelle dei SoC intel). Apple può ancora migliorare le performance, aumentando la frequenza di funzionamento e secondo Shimpi la casa di Cupertino ha preferito al momento parametri di sicurezza, conservativi giachhé potrebbe aumentare la frequenza di clock senza troppi problemi. Se passerà al procedimento a 20nm, non dovrà nemmeno preoccuparsi dei consumi. Swift e Cyclone sono secondo Shimpi paragonabili a due “tock”, nei termini di sviluppo usati da Intel: l’approccio che prevede due fasi dette “tick” e “tock” con le evoluzioni dei processi produttivi (fase Tick) e nuove architetture (fase Tock). Una terza evoluzione in tre anni, sarebbe inusuale ma non impossibile per Apple. Quello che è certo è che la casa della Mela è un protagonista di primo piano nel mercato dei processori ARM e ha ancora parecchie carte da giocare.