C’è stato un periodo “oscuro” in Apple nel quale l’azienda non sembrava capire bene verso che direzione andare (il visionario co-fondatore Steve Jobs era stato nel frattempo cacciato). Tutti ricordano il defunto Newton, considerato il primo esempio di PDA (un dispositivo che, dopo una falsa partenza, si rivelò in seguito molto avanti rispetto ai tempi) ma pochi ricordano anche “Venus”, nome in codice della QuickTake 100, la prima fotocamera digitale per il mercato consumer.
Mostrata per la prima volta a Tokyo nel corso del MacWorld Expo del 17 febbraio 1994, la QuickTake 100 arrivava nei negozi venti anni addietro; disponibile per 749$ era il primo dispositivo a permettere più o meno a tutti di girare con una macchina fotografica completamente digitale.
La risoluzione era ridicola per gli standard odierni: 640 x 480 pixel, anche se a 24 bit; l’apparecchio permetteva di scattare fino a otto foto (memorizzate in una memoria flash interna non rimovibile) o il triplo dimezzando la risoluzione. Il flash era integrato ma non era possibile eseguire zoom e non erano presenti controlli per la messa a fuoco. Il dispositivo fu creato in collaborazione con Kodak e poteva essere sfruttato solo da chi possedeva un Mac giacché l’unica interfaccia di collegamento era costituita da un cavo seriale e un software apposito per Mac OS classico. L’anno dopo arrivò la QuickTake 150, con un accessorio per renderla compatibile con Windows; il 1996 la QuickTake 200, ultimo esemplare della serie, questa volta costruita in collaborazione con Fujifilm e basata sulla “DS-7”.
La produzione della QuickTake fu interrotta nel 1997: nonostante fu la prima a immettere nel mercato questo tipo di prodotto, Apple rimase indietro rispetto alla concorrenza. Molto del mercato target cui erano destinati questi dispositivi, è ora appannaggio degli smartphone, una “moda” iniziata con l’iPhone. Per ironia della sorte, dunque, Apple è stata la prima ad avviare il mercato delle fotocamere digitali consumer e la prima a contribuire alla loro morte.
Tutte le moderne fotocamere digitali sono nate, non bisogna dimenticarlo, grazie all’invenzione, nel 1969, del charged-coupled device, dispositivo ad accoppiamento di carica più comunemente noto come CCD, inventato da George E. Smith e Willard Boyle presso i Bell Labs di Murray Hill (New Jersey) e cuore di tante compatte, reflex, ecc. Pare che i due ingegneri erano alla ricerca di qualcosa per impedire che il loro capo spostasse le risorse a un altro settore, per la produzione di memorie per computer. Ai due fu per tale motivo assegnato nel 2009 un Nobel per la fisica.