Torna a far parlare di sé, l‘Open Wireless Movement, movimento che chiede agli utenti di aprire agli sconosciuti le connessioni WiFi, un “atto di gentilezza” per il bene della collettività che nasce dal presupposto per il quale, se tutti condividessero parte della banda a disposizione, si potrebbero ottenere molti vantaggi. L’idea ricorda i principi del Fonera, dispositivo nato per mettere a disposizione parte della banda a disponibile tenendo conto che anche noi, quando avremo bisogno di connessione, potremmo avere accesso a quelle altrui, a patto di trovare altri che la pensano come noi.
L’adesione è volontaria e il movimento è supportato da organizzazioni non-profit che si occupano di diritti digitali quali l’Electronic Frontier Foundation (EFF), Mozilla, Open Rights Group e Free Press. L’idea dovrà essere supportata anche dagli sviluppatori, al fine di garantire sicurezza e privacy, e anche da legali che dovranno occuparsi degli aspetti giuridici.
Una delle possibili innovazioni, l’Open Wireless Router, sarà presentata nel corso della conferenza Hackers on Planet Earth (HOPE X) che si svolgerà il prossimo mese a New York. Questo particolare firmware consentirà di condividere la propria WiFi privata, senza che all’utilizzatore siano richieste password.
L’EFF spiega che il firmware è progettato tenendo in mente prima di tutto le priorità del proprietario; ciò significa che la qualità del collegamento di rete non degraderà, giacché sarà sempre e comunque data priorità agli utenti non ospiti. Nel firmware sono altresì integrate funzionalità che impediscono lo snooping (l’intercettazione, a insaputa dell’utente, del traffico dati).