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Cinque miti falsi più uno vero sui caricabatterie per iPhone e iPad

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Intorno ai caricabatterie per iPhone e iPad è sorta una mitologia molto ricca. C’è chi dice di conosce il trucco per caricare più velocemente un iPhone usando il caricabatteria di un iPad, chi attribuisce ad un alimentatore non Apple la distruzione del proprio iPhone, e chi punta la sveglia di notte per correre a staccare la presa quando la carica è arrivata al 100% per non danneggiare la batteria. Macitynet per aiutare i suoi lettori a dormire meglio e a fare acquisti coscienziosi (magari risparmiando), ha messo insieme i cinque miti più frequenti nel mondo dei caricabatterie, per smentirli o precisarli. Aggiungiamo anche un mito “bonus”, che mito non è, che vi aiuta capire come usare più efficientemente il vostro dispositivo.

Mito: Il caricabatterie di iPad carica più velocemente iPhone
Verità: I caricabatterie forniscono sempre solo l’energia adatta al dispositivo

L’idea che usando un caricabatterie più potente aumenti la velocità di ricarica, è stata smentita più volte da numerose fonti (compreso il nostro fedele amperometro/voltmetro che usiamo per testare gli alimentatori) ma è anche la più dura a morire e una delle più comuni. Per questo cominciamo la nostra serie di miti da smentire da questo. iPhone assorbe al massimo 1A (in realtà poco meno) e, indipendentemente dalla potenza dell’alimentatore che useremo per ricaricarlo non andrà mai oltre. Un circuito regola l’adesione a questa specifica che è dettata dalla necessità di non distruggere la batteria, surriscaldandola. Quindi potete certamente usare un alimentatore per iPad (da 2,1A per 5,1V) per ricaricare un iPhone al posto del suo alimentatore (da 1A per 5V), ma non attendetevi che finisca il processo più rapidamente.

caricabatterie per iPhone

Mito: Un caricabatterie non Apple può distruggere un prodotto Apple
Verità: Un caricabatterie di bassa qualità può distruggere casa vostra

Anche l’idea che solo i caricabatterie Apple possano ricaricare affidabilmente un iPhone o un iPad è un mito che circola da qualche tempo, rafforzato da un post di questi giorni lanciato su Internet da un negozio on line che ripara telefoni e suggerisce di cambiare (ovviamente a pagamento) un chip di alimentazione quando l’iPhone non riesce più a ricaricarsi. Usare un alimentatore non Apple in realtà è una cosa che si può tranquillamente fare. Quel che non si deve fare è usare prodotti senza marca, privi di certificazioni di sicurezza o, peggio, prodotti contraffatti che si propongono come prodotti Apple ma che in realtà non lo sono. In questo caso è possibile che a rischiare non sia solo la salute del telefono, ma  quella della casa perchè questi alimentatori possono incendiarsi. C0me riconoscere un alimentatore non originale Apple? Non è facile se il produttore decide di truffarvi… Ma se un alimentatore “originale” Apple da nuovo costa 10 euro meno del prezzo fissato da Apple, state certi che è falso.

Mito: Il caricabatterie da accendisigari rovina l’iPhone
Verità: Un caricabatterie (qualunque) scadente è uno spreco di denaro

Questo è un mito abbastanza recente, lanciato dallo stesso negozio citato poco sopra e per esso vale quanto detto poco sopra. Non dovete comprare prodotti di bassa qualità; prodotti di con tutte le certificazioni di sicurezza, non quelli venduti a 0,99 euro, vanno perfettamente bene. Apple, del resto, vende nel suo negozio diversi alimentatori da automobile, inclusi alcuni con cavo Lightning, e se danneggiassero l’iPhone non lo farebbe. Per altro dire, come sostiene chi dà credito al mito, che la presa USB da accendisigari non regola il voltaggio come fa un alimentatore da casa, significa dire che i produttori di automobili che hanno riempito gli abitacoli di prese USB che funzionano secondo lo stesso principio, mettono in pericolo i dispositivi dei loro clienti.

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Mito: Tutti i caricabatterie ricaricano iPhone allo stesso modo
Verità: Non tutti i caricabatterie sono compatibili con la massima velocità di carica di iPhone

Questo è un mito meno diffuso, ma c’è chi lo porta avanti pervicacemente. In termini pratici si pensa che usando un qualunque caricabatterie si possano sempre avere le massime prestazioni di cui è capace; ad esempio un caricabatterie da 1A fornirebbe sempre 1A. In realtà non è così. Il perchè è complesso e tecnico da spiegare; qui ci limitiamo a dire che alcuni caricabatterie specifici per Android, per le differenze nel sistema con cui sono “programmati” e vengono interpretati i piedini USB, servono al massimo 0,5A ad un dispositivo Apple. La stessa cosa succede ad un caricabatterie Apple, che carica alcuni (specialmente vecchi) cellulari Android a solo 0,5A, quindi per caricare un iPhone alla massima velocità possibile, è necessario avere un alimentatore che riconosca che sta ricaricando un iPhone. Oggi molti dispositivi di ricarica hanno un sistema di riconoscimento del dispositivo che alimentano e non danno più questo problema, ma altri hanno ancora porte contraddistinte dalla tipologia di prodotto che devono alimentare, tipologia che deve essere rispettata se si vuole avere il massimo delle prestazioni

Mito: Lasciare collegato l’iPhone o l’iPad al caricabatterie lo danneggia
Verità: I dispositivi moderni quando sono completamente carichi vanno in carica di mantenimento

La convinzione che tenendo collegato l’iPhone o l’iPad al caricabatterie troppo a lungo questo potrebbe surriscaldare la batteria e danneggiarla è un altro mito abbastanza difficile da sconfiggere. In realtà tutti i dispositivi moderni sono sufficientemente intelligenti da comprendere quando sono carichi e connessi alla corrente e in questo caso vanno in carica di mantenimento (il trickle charging che si legge nelle specifiche di alcuni caricabatterie). Questo significa che il dispositivo ferma l’alimentazione per il tempo sufficiente a scendere sotto il 100%, pur senza indicarlo, e poi procede ad assorbire un po’ di energia per arrivare di nuovo al 100%. Quindi possiamo lasciare collegato il nostro dispositivo anche quando è al 100% senza rischi, teoricamente per sempre. Nella pratica è bene far scendere il livello di carica della batteria ogni tanto (intorno al 50%) e poi riportarla all’80 o 100%;  saltuariamente (non sempre) va anche azzerata, per tenerla in salute. Ma come tenere in salute la batteria di iPhone e iPad sarà argomento di un prossimo articolo.

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Mito Bonus: l’iPhone  e l’iPad si caricano più velocemente all’inizio, poi più lentamente
Verità: l’iPhone  e l’iPad si caricano più velocemente all’inizio, poi più lentamente

Il fatto che iPhone e iPad si ricaricano velocemente fino ad arrivare all’80% e poi più lentamente, è reso chiaro ed esplicito anche da Apple, in un articolo pubblicato sul suo sito ufficiale. Nel testo si parla di iPod, ma poichè ci si riferisce alle batterie agli ioni di litio, le stesse usate da iPhone e iPad, significa che questo è tutt’altro che un mito. Questo avviene per evitare di surriscaldare le batterie e di spingerle oltre i loro limiti. Basta testare un caricabatterie anche Apple con un iPhone per verificare che quando la carica del telefono è bassa, alla porta viene fornito 1A; successivamente l’alimentatore manda al telefono sempre meno ampere fino ad arrivare a 0,2/0,3A nella parte finale della carica. Quel che succede, così, è che per portare un iPhone (acceso) dall’1% all’75% ci vogliono intorno ai 60 minuti, mentre la parte finale (25%) richiede una quarantina di minuti. Tradotto in pratica: se avete fretta potete recuperare la metà dell’autonomia di un iPhone in 40 minuti, un tempo accettabile per allungare la durata operativa del vostro telefono nel corso di una giornata di lavoro intenso.

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