Per Apple la necessità di difendere il marchio iWatch, che sta registrando in diversi paesi del mondo usando società fondate ad hoc, potrebbe non essere un compito semplicissimo visto che contro, come spiega la rivista svizzera Watson, contro si troverà molto probabilmente Swatch.
Il brand elevetico, divenuto popolare negli anni ’90 per i suoi orologi di design a basso costo e che in passato ha collaborato con Apple, come Cupertino ha iniziato a registrare anch’essa il marchio iWatch e l’ha fatto presso sedi molto qualificate e competenti, come la Wipo, la World Intellectual Proporty Organization. Lo scopo sarebbe proteggere un suo marchio, iSwatch. In effetti il marchio iSwatch ha la registrazione in una ottantina di paesi, anche se in molti di essi non c’è ancora una risposta definitiva sulla titolarità.
La vicenda appare comunque molto intricata. In particolare Swatch in alcune nazioni avrebbe registrato il marchio prima di Apple, in altre nazioni l’ha fatto solo dopo che Apple si era già fatta avanti, sulla base di una registrazione del marchio sul suolo americano. Secondo un avvocato interpellato da Watson, Swatch dovrebbe provare nel caso sia arrivata dopo Apple che l’eventuale iWatch viene lanciato per fare concorrenza al suo iSwatch, rendendo il brand meno riconoscibile. ed è questa la posizione ufficiale che viene assunta da Swatch quando, Serena Chiesura, responsabile Corporate Communications, di The Swatch Group Ltd., dice “Valutiamo il rischio di confusione, visto che i marchi sono simili”, riferendosi alla ragione della registrazione del marchio iWatch.
Ma Swatch potrebbe non avere vita facile visto che iSwatch non è una vera e propria scritta, ma una sorta di logo. La “i” di fronte a Swatch, come si vede qui sotto, è infatti rappresentata da un segno grafico e questo limiterebbe la portata dell’azione anche sul marchio iWatch.
Ma anche Apple potrebbe essere messa in difficoltà da Swatch. Stante la frammentazione del mercato e la serie di paesi in gioco, Swatch potrebbe combattere il lancio globale del prodotto, andando a contrastarlo là dove le sarà stata più facile ottenere la registrazione del marchio e dove l’ha ottenuta prima di Apple. Se l’intenzione di Apple è quella di attuare un lancio globale, su scala planetaria del sui iWatch, questo potrebbe diventare un serio problema.
Ricordiamo che una battaglia sul brand di un prodotto importante non sarebbe una novità assoluta per Apple. A parte il recente caso sul nome iPad, che era stato registrato in Cina e per il quale Cupertino ha dovuto pagare per ottenere il diritto di usarlo in quel paese, il nome iPhone era stato inizialmente bloccato da una temibilissima rivale come Cisco. Le due società giunsero ad un accordo prima dell’effettiva disponibilità del telefono e il caso si chiuse con reciproca soddisfazione.
Non è da escludere che anche il caso rappresentato dalla contesta con Swatch vada in quella direzione, in fondo l’azienda Svizzera, cokme accennato, ha collaborato in passato con Apple, ad esempio su progetti di energia cinetica per l’alimentazione di dispositivi indossabili, e potrebbe avere canali aperti da sfruttare per chiudere il contenzioso. Swatch potrebbe anche avere buoni e più concreti motivi per fumare il calumet della pace, se la vicenda andasse sul piano economico; il marchio iSwatch e iWatch non sembrano fondare il core business di Swatch ed è possibile che una buona offerta, fosse essa in denaro, di partnership (si era parlato proprio di Swatch come di un partner Apple su iWatch) o magari di comarketing potrebbe indurre a ritirare ogni proposito di contesa legale.