Registrare un arresto con iPhone può costare caro negli Stati Uniti. E’ successo a Cutler Bay, vicino a Miami in Florida: Lazaro Estrada è un DJ che sta lavorando all’interno del negozio di dischi di Andre Trigiano quando la polizia fa irruzione per arrestare il proprietario in base all’accusa di traffico di sostanze illegali. Estrada segue l’azione che si svolge di fronte al negozio.
Un ufficiale ordina al DJ di allontanarsi, ordine che viene immediatamente eseguito: Estrada torna all’interno del negozio ma, non gradendo particolarmente il comportamento degli agenti nei confronti dell’arrestato, decide di estrarre il proprio iPhone e inizia a riprendere l’azione attraverso la vetrina. L’obiettivo di iPhone e la ripresa video non sono passati inosservati: un agente decide di arrestare sul posto anche il DJ che ora è accusato di intralcio alla giustizia oltre che di resistenza non violenta all’arresto.
In USA diversi episodi simili dimostrano che polizia e forze dell’ordine non gradiscono che le proprie azioni vengano registrate con gli smartphone, un atteggiamento in forte contrasto con la grande disponibilità di terminali in grado di effettuare riprese video di buona qualità e con la propensione degli utenti di utilizzare spesso questa funzione, soprattutto durante eventi insoliti o eclatanti, come appunto lo sono diversi interventi delle forze dell’ordine in USA.