Eccitazione per la partnership futura con Apple. Questo il sentimento che regna in Nike in vista di quel che sta per arrivare. È Mark Parker, CEO dell’azienda dello Swoosh a lanciare un messaggio criptico, ma che in molti hanno inteso come la conferma che i sospetti che l’abbandono da parte di Nike del mondo delle smartband avesse a che fare con l’ingresso di Apple in esso con iWatch, sono concreti.
Parker ha fatto cenno all’argomento nel contesto di una intervista rilasciata a CNBC, un canale finanziario americano. Interpellato sulla scelta di dire addio ad una segmento di cui è stata leader per diversi anni con le sue FuelBand, l’amministratore delegato ha portato l’attenzione sul fatto che quanto accaduto non ha nulla a che fare con una perdita di interesse per la nicchia degli strumenti per il fitness e il running, ma con l’intenzione di focalizzarsi sul software, in collaborazione con altri partner: l’idea è quella di far crescere l’ecosistema Fuel il più possibile.
Quando l’intervistatrice ha pressato Parker sulla partnership con Apple, il capo di Nike ha ammesso che «Apple è il partner più importante» e quando gli è stato chiesto se ci saranno dispositivi che collaboreranno con i servizi di Nike, il CEO ha detto: «non posso dire nulla in proposito. Ci sono molte speculazioni che comprendo, ma quel che posso dire è che le relazioni tra Apple e Nike continueranno. In me personalmente ma anche in tutta Nike, regna un sentimento di eccitazione per quel che si prospetta davanti a noi».
Nike, lo ricordiamo, ha una collaborazione storica con Apple. Il servizio Nike+ è di fatto nato con iPod e poi si è trasferito in iPhone ancora prima che l’azienda americana entrasse direttamente nel mercato dei dispositivi hardware per il fitness. Successivamente è nato il progetto FuelBand che però ultimamente è stato preso d’assalto da tantissimi concorrenti piccoli e grandi. La decisione di Nike di concentrarsi sul lato software e social, secondo diversi osservatori ha a che fare con la volontà di collocarsi su un fronte agnostico dal punto di vista dei dispositivi, aprendosi a tutte le piattaforme che arriveranno e tra questo, appunto, anche quella di Apple.
L’approccio potrebbe essere reso più facile non solo dalla storica partnership, ma anche dal fatto che Tim Cook, un appassionato di fitness, è anche membro del consiglio di amministrazione di Nike.