Invasioni Digitali è un progetto che intende diffondere la cultura attraverso i social network: per una decina di giorni, molti musei e luoghi della storia e dell’arte italiana subiranno un’invasione digitale pacifica senza precedenti realizzata da uomini e donne armati di iPad, smartphone e fotocamere, pronti a scattare e condividere la storia di cui sono testimoni.
Invasioni Digitali – quasi una performance artistica di massa – è un progetto che unisce arte e 2.0, che si propone attraverso un modo nuovo di fruizione delle opere d’arte, che in certi casi supera i limiti della tutela dei beni del territorio, attraverso le foto (vietatissime in quasi tutti i musei italiani) e i social network.
Partecipare è semplice: basterà scegliere uno dei luoghi da invadere già stabiliti, stampare il cartello di Invasioni digitali, scattare una foto (senza flash) e condividere su Facebook, Twitter, Google Plus, Pinterest o su altri social network, come indicato nelle istruzioni di Invasioni digitali.
Sono centinaia i luoghi in cui saranno proposte le Invasioni digitali: si parte con l’invasione a Grazia Deledda in Piazza Italia a Nuoro, passando per il Museo civico archeologico di Saertano, la Casa dipinta di Todi, il centro storico di Massa, il Museo archeologico Nazionale di Taranto, il museo del carbone di Carbonia, il Santuario di Oropa a Biella, il museo etnografico di Iglesias, Villa Giorgia di Lentini, Castello di Moneta a Carrara, il centro storico di Urbino, Museo Borgogna e Museo del tesoro del duomo a Vercelli, il Museo della Scienza e della tecnologia di Milano, il Palladio Museum di Vicenza, le grotte di Iglesias, il Museo archeologico nazionale di Firenze, e si terminerà con il Miti di Fermo, la riserva naturale di Cuneo e il Museo del gusto di Lecce.
“L’accelerazione della rivoluzione digitale può contribuire in maniera esponenziale allo svecchiamento delle istituzioni culturali e favorire una concezione ‘aperta e diffusa’ del patrimonio culturale – si legge nel manifesto di Invasioni digitali -. Siamo ormai da anni di fronte ad un radicale cambiamento fondato, soprattutto, su quelle nuove forme di socializzazione e di interazione con la domanda, grazie alle nuove piattaforme digitali e sociali del web. Attraverso di esse, si tende ad incoraggiare la conoscenza e la partecipazione a livello educativo e creativo, aumentando e personalizzando l’appeal dell’offerta culturale, e ad attivare nuovi meccanismi di interazione e confronto della produzione e fruizione della proposta culturale. Per questi motivi non parliamo più di pubblico dell’offerta culturale ma di partecipanti all’offerta culturale”.
Per diventare attori dell’offerta culturale italiana c’è ancora tempo: l’iniziativa avrà inizio il prossimo 24 aprile e terminerà il 4 maggio in Italia: i curiosi potranno visitare – e fotografare e condividere – i luoghi indicati nel calendario di Invasioni digitali, mentre i più temerari, potranno pensare a proporre un luogo nuovo, magari della propria città, per questa edizione o per quelle che ci sarann in futuro, con l’obiettivo di rendere sempre più grande l’invasione digitale.
Invasioni Digitali è un progetto che nasce dal desiderio di promuovere i beni culturali italiani attraverso i nuovi strumenti offerti dal 2.0, per una fruizione partecipata e attiva, oltre i confini geografici e proiettata verso il futuro, che passa anche da smartphone e tablet.