Anche HTC adotta un cosmetico per migliorare le prestazioni del suo HTC One. L’adozione di una modalità (ma secondo HTC che non smentisce, si tratta di una funzione) capace di “pompare” i risultati dei benchmarks, viene svelata da CNet (
HTC One High Performance Mode, questo il nome del sistema che permette al cellulare di riconoscere in automatico i test e gli strumenti di misurazione delle performance, così da dedicare il massimo delle risorse del dispositivo in sede di di test, fa quel che fanno altri simili sistemi presenti in altri cellulari, tra cui quelli di Samsung identifica che sta girando un programma di benchmark e libera tutta la potenza del processore. Secondo HTC, come accennato, si tratta di una funzione; l’interruttore è liberamente attivabile anche dalgi utenti. Tutti quelli poco interessati all’autonomia del dispositivo, potranno direttamente l’High Performance Mode per avere a disposizione le massime potenzialità del dispositivo.
Qualcuno però contesta la scelta e la spiega come un trucchetto, uno stratagemma, per acquistare vantaggi nei vari test tecnici cui vengono sottoposti i nuovi dispositivi ed ottenere così gli elogi della stampa specializzata; proprio grazie a questa modalità l’HTC One si è infatti confermato ai vertici della categoria. Il problema è che dando sfogo a tutta la potenza del dispositivo, cosa non possibile su altri dispositivi che fanno scelte diverse, impedendo questa sorta di overclock, si perdono altre caratteristiche, tra cui la possibilità di usare il telefono per quel che servirebbe: avere sufficiente capacità di energia per avere a disposizione un dispositivo compatibile le esigenze di una telefonata di lavoro. Insomma, di fatto verrebbero meno le specifiche dichiarate sulle potenzialità in fatto di durata delle chiamate o anche della navigazione.
In ogni caso è indubitabile che HTC, pur in una vicenda controversa, abbia fatto una scelta non attuata dai concorrenti: permettere ai clienti di sfruttare, se lo desiderano, sapendo che la batteria potrebbe finire in un tempo assai inferiore rispetto a se usassero la modalità “normale”, la stessa funzione accessibile ai programmi di benchmarks. Questo, per soprannumero, avendo esplicitamente ammesso la sua esistenza e la sua funzione, cosa che diversi altri produttori non hanno fatto.