Il Sistema di Posizionamento Globale (GPS) è stato progettato nel 1973 e per moltissimi anni ha rivoluzionato le tecniche di rilievo topografico. Il sistema si è evoluto nel corso degli anni, diventando sempre più diffuso tanto che il suo acronimo è diventato ormai di uso comune.
E’ bene sapere però, che non è l’unico sistema di satelliti esistente: alla fine degli anni ’80 infatti, l’ex Unione Sovietica ha sviluppato un proprio sistema denominato GLONASS (Global Navigation Satellite System) ma ancora oggi poco conosciuto e molto spesso sottovalutato.
Ma come funziona GLONASS? Per cominciare è bene evidenziare le differenze tra GPS e GLONASS. Innazitutto, il sistema GLONASS non ha nessun degrado della precisione né crittografia dei segnali, visto che ogni satellite ha frequenze proprie.
Il sistema GLONASS è stato introdotto da Apple, dando man forte al già presente GPS, a partire dal 2011 su iPhone 4S, iPad 4 ed iPad Mini di prima generazione. Utilizzando entrambi i sistemi (osservando quindi più satelliti contemporaneamente, ndr) si hanno diversi vantaggi: nello specifico, la posizione rilevata è più precisa ed i tempi di acquisizione sono drasticamente minori, specialmente in luoghi dove sono presenti ostacoli (alberi, case, ecc.) che limitano l’apertura del cielo e quindi la ricezione dei segnali. E’ proprio in quest’ultimo caso infatti che entra in gioco il sistema GLONASS, costituendo di fatto un importante valore aggiunto. L’efficacia è ovviamente maggiore quanto sono più visibili nello specifico orario del giorno e nella posizone sul suolo i satelliti del sistema GLONASS.
Ad avvalorare quanto detto fino ad ora vi mostriamo un video condiviso da Anandtech nel lontano 2011 dove viene mostrata nell’atto pratico la differenza nel rilevamento della posizione tra un iPhone 4 (solo GPS) ed un iPhone 4S (GPS+GLONASS):
Qui sotto una carta della copertura del sistema GLONASS e della qualità di ricezione in base ai fattori geometrici.