Il primo ostacolo che Motorola dovette affrontare per realizzare un vero Google-phone fu… Google. Questa è la conclusione che si può raggiungere leggendo alcuni retroscena di Amir Efrati delle burrascosa relazione fra l’azienda delle alette e Google, che spese 12.5 miliardi di dollari per acquistarla. Secondo quanto riportato da The Information, dopo l’acquisto dell’azienda, Motorola avrebbe voluto molto di più per il suo Moto X, in particolare avrebbe desiderato lavorare a stretto contatto con il team Android per realizzare un sistema di riconoscimento vocale capace di interagire con il linguaggio naturale, ideale per le funzioni always-on del dispositivo. Una funzionalità che ricorda molto quella di Siri ma che avrebbe potuto sfruttare appieno la tecnologia di ricerca di Google.
Fu proprio Larry Page ad opporsi, vietando a Motorola di rivolgersi al team Android, questo per il timore di voler indispettire gli OEM Android, che avrebbero potuto risentirsi. Concesse a Motorola di lavorare con altri team, come quello di YouTube e Google+, ma questi ultimi si mostrarono riottosi, preferendo dedicarsi a progetti scalabili , caratteristica che non ritenevano potesse appartenere a Motorola. Infine lo stesso Page si rifiutò di finanziare la campagna pubblicitaria per il lancio dl Moto X, contribuendo così al flop di un dispositivo che avrebbe potuto essere vincente e che invece alla fine sembra essere stato solo un’occasione mancata.
Appare ora dunque ancor più chiaro come l’unico interesse di Google nei confronti di Motorola fossero alla fine i brevetti e forse ora l’azienda dello storico StarTac potrà avere maggior spazio e fortuna con Lenovo rispetto a quello ottenuto da Google.