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CarPlay, il terreno di battaglia di Apple contro Google diventerà l’abitacolo

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La battaglia tra Apple e Google si trasferirà nell’abitacolo digitale dell’automobile e la guerra sarà dura almeno quanto quanto quelle cui assistiamo nel campo dei dispositivi mobili e altrettanto importante sotto il profilo economico. Questo una delle più interessanti opinioni tra quelle espresse da Thilo Koslowski, analista di Gartner specializzato nel settore automotive, segmento di cui, per la società di ricerche di mercato, è Vice President & Distinguished Analyst. Macitynet ha avuto occasione di raccogliere l’autorevole parere di Thilo Koslowski a margine della presentazione del progetto CarPlay, che ha dominato i titoli di questa settimana, sui siti di tecnologia e di quelli che si occupano di auto.

Dottor Koslowski, a quanto pare il lancio di CarPlay ha suscitato un grande interesse nel mondo automobilistico. La ragione di tutto questo dipende dal fatto che ci siamo avvicinando al sogno coltivato da anni di smart car?

«Carplay non renderà le auto più smart ma più complete dal lato dell’intrattenimento e delle informazioni. Apple controllerà quali applicazioni e contenuti saranno disponibili attraverso Carplay ed inizialmente si concentrerà sulla navigazione, sull’intrattenimento e sulla comunicazione. La sola vera caratteristica intelligente ed eccitante è il fatto che le applicazioni di mappe e navigazioni saranno in grado di anticipare la destinazione dell’utente in modo da evitare l’inserimento manuale o attraverso la voce. Questo è simile a quello che Google Now. Il lato negativo sarà il fatto che Apple collezionerà la posizione geografica del guidatore attraverso la app e questo spaventerà alcuni utenti a cui non piacerà l’idea di condividere informazioni private con Apple».

Apple sembra scommettere molto su CarPlay, ma anche le case automobilistiche sembrano essere molto entusiaste. Chi beneficerà maggiormente dal progetto Carplay: l’ecosistema IOS o l’industria dell’automobile?
Ne beneficerà senza dubbio Apple e l’ecosistema iOS. L’auto è un grande elemento del puzzle che qualsiasi azienda che si occupa di tecnologia deve tenere in considerazione perché i consumatori sono un degli spettatori forzosi quando siedono nel proprio veicolo. Per Apple questo significa che l’azienda può completare il valore della sua proposta di ecosistema con Carplay perché ora gli utenti possono veramente interagire con il mondo Apple ovunque essi siano compresa la totale mobilità che risulta dall’essere nella propria auto.
Anche i costruttori ne beneficeranno allo stesso tempo perché possono offrire all’utente finale un’altra opzione per rimanere collegati al proprio stile di vita digitale.

In passato abbiamo assistito ad eventi del genere, con partnership dove Apple si presentava accanto ad un partner e sembrava che ambedue potessero uscire vincitori, ma poi è stata solo Apple a vincere. Abbiamo avuto l’esempio della musica su iTunes e parzialmente anche di iPhone. Non sarà così anche per CarPlay?

Certo. I costruttori rischiano di essere semplicemente un fabbricante di dispositivi garantendo ad Apple l’accesso ai propri veicoli e permettendo all’azienda di Cupertino di creare e gestire l’esperienza digitale nell’auto. In un certo senso l’auto può diventare un accessorio dell’ecosistema Apple e questo non è sicuramente quello che i costruttori vogliono. Per chi produce le auto sarà fondamentale lavorare allo stesso tempo con Google perché non tutti i consumatori sono possessori di telefoni Apple. Questo significa che i costruttori devono allargare il loro approccio e la loro strategia di partnership. Molto più importante è inoltre che i costruttori rimangano in controllo dell’esperienza del guidatore “connesso” e che assicurino che i propri partner come Google e Apple non siano in grado di dominare quell’esperienza.

 Luca di Montezemolo, presidente Ferrari Spa, e Greg Jozwiak, vicepresidente Apple, responsabile di iPhone e prodotti iOS
Luca di Montezemolo, presidente Ferrari Spa, e Greg Jozwiak, vicepresidente Apple, responsabile di iPhone e prodotti iOS

Pensa che i costruttori possano essere a proprio agio nel relazionarsi con la cultura industriale Apple? Segretezza, hardware e componenti proprietari, innovazioni cicliche e imprevedibili nei connettori e nei fattori di forma etc. non rappresentano un ostacolo in un progetto in cui si devono condividere informazioni aperte su un semplice accessorio ma su un progetto multi milionario come una nuova auto o nel re-design di un’auto esistente?
Nei fatti questa è già ora una sfida di già per molti costruttori ma Apple sa che i produttori di auto non hanno molta scelta se vogliono soddisfare i possessori di auto che già possiedono un dispositivo iOS. Apple è un ecosistema chiuso e determina cosa vuole offrire in CarPlay che potrebbe non essere in linea con quel che vogliono o necessitano i costruttori. Questa è una ragione in più per non mettere tutti gli sforzi nel lavorare solo con Apple e devono rimanere flessibili nella loro strategia di partnership.

carplay volvo
CarPlay su un’auto Volvo

Qual è il maggior concorrente di Apple in questo scenario? Google? Microsoft? I costruttori stessi che possono scegliere di costruire soluzioni proprietarie?
Sicuramente il maggiore concorrente a questo punto è Google. L’azienda di Mountain View ha riconosciuto solo di recente l’importanza dell’automobile come il dispositivo mobile definitivo ed Apple ha un leggero vantaggio temporale. Microsoft potrà probabilmente rafforzarsi in questo ambito di nuovo quando sarà in grado di aumentare il valore della sua proposta di ecosistema che nei fatti non c’è ancora.
Il resto della competizione arriva dai produttori di auto stessi. Molti costruttori, specialmente con marchi premium come Mercedes-Benz stanno sviluppando e promuovendo le proprie applicazioni e le proprie offerte sui veicoli connessi che non dipendono da un dispositivo mobile.
L’aspetto più importante su cui i costruttori si devono concentrare in questo campo è definire il proprio ruolo nei confronti del ruolo dei partner nel creare una esperienza di veicolo connesso per i propri utenti e bilanciare allo stesso tempo l’accesso per gli utenti già connessi (con un proprio dispositivo). Non tutti i costruttori di auto disporranno delle conoscenze e delle risorse per progettare le proprie offerte di veicolo connesso e in questi casi Apple e Google sono una salvezza.
E le piattaforme di terze parti come Nvidia o Qualcomm?
Nvidia e Qualcomm stanno solo abilitando la soluzione hardware e software per un veicolo connesso ma non sono coinvolte nella proposta di valore di un ecosistema.

Mercedes in Italia propone nella sua scelta di accessori un opzione che sembra corrispondere ad un sistema CarPlay: non menzionano direttamente il prodotto (in arrivo nella seconda metà del 2014) ma siamo sicuri che dalle funzioni descritte si tratti di CarPlay. Il prezzo per integrare un iPhone nel cruscotto sarà di circa 1.000 Euro. Pensa che sia questo un prezzo che i consumatori sono disposti a pagare?
Prevedo che i prezzi andranno dai 1.000 ai 2.000 euro fin a qualche migliaio di Euro se integrati con altre caratteristiche di intrattenimento come schermi più grandi. Penso che gli utenti già Apple siano disponibile a pagare un prezzo elevato per CarPlay perché le funzionalità aggiunte e l’esperienza che possono ricavare dall’integrazione nel veicolo sia significativamente migliore di quella di usare semplicemente iPhone e iPad.

Quanto è grande il mercato Smart Car? Ha dei numeri che può fornirci?
Prevedo che per il 2016, la maggior parte dei consumatori farà della connettività in auto un criterio chiave per l’acquisto del veicolo. Prevedo anche che dal 2020 il 70/80% dei nuovi modelli avrà la possibilità per il consumatore di essere accessoriata con connettività interna per estendere l’esperienza digitale anche in auto. Questo significa che il veicolo connesso sta diventando la più grande piattaforma mobile che cresce più in fretta. Stiamo entrando a gran velocità nell’era del veicolo connesso.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=VEF2FNqVk-Q

 

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