In un accordo annunciato in sordina questa settimana, Google collaborerà con VMware per portare le tradizionali applicazioni Windows sui suoi Chromebooks. Secondo quanto dichiarato da Google le applicazioni verranno visualizzate in Chrome OS in modo simile a come vengono eseguite oggi su Windows, e le infrastrutture cloud di VMWare aiuteranno le aziende a gestire le loro applicazioni essenziali su server e di farne uso attraverso lo streaming su Chrome OS e altri dispositivi.
La soluzione per la app Windows di Google su Chrome OS non è perfetta; si basa infatti sulla tecnologia VMWare Horizon View, che prevede di fatto la distribuzione del desktop con un servizio che arriva da un server centrale. In pratica quel che è necessario è una macchina che opera con Windows e distribuisce ai Chromebook la scrivania Windows. Per questo molte aziende – che sono il primo interlocutore di questa funzionalità – preferiranno applicazioni native in esecuzione su una macchina Windows, ma per ragioni di prestazioni, sicurezza, e di altre preoccupazioni, ma Google sembra aver scelto le tempistiche giuste: Microsoft infatti abbandonerà il supporto per Windows XP nel mese di aprile, un sistema operativo che è in uso diffuso in molte aziende in tutto il mondo. Mentre molte grandi imprese stanno pagando Microsoft per estendere il supporto a XP, è chiaro come Google stia tentando di catturare le piccole e medie imprese stanno seriamente prendendo in considerazione la migrazione verso macchine virtuali e di altri servizi cloud.
Oggi il browser Chrome di Google controlla la maggioranza delle quote di mercato, con circa il 30-40 per cento, quindi non è escluso che il gigante della ricerca possa essere in grado di interrompere il dominio di Microsoft anche con il posizionamento di Chrome OS come un thin client per computing attraverso la nuvola. Non è detto ovviamente che Google ci riesca, l’impresa è complicata ma la sfida con Microsoft per al conquista del segmento business e sempre più serrata.