Chiunque usa il Mac per ascoltare musica e archiviare i propri brani, quanto sia difficile tenerli in ordine: doppioni, titoli mancanti, immagini delle cover che non ci sono. Risolvere questi problemi è facile se si ha qualche decina di canzoni, ma se la libreria si gonfia e arriva a centinaia e non migliaia di elementi, diventa impossibile. A risolvere questo problema ci sono diverse applicazioni tra cui una di quelle disponibili su Mac App Store è Tunes Cleaner un’app della non troppo nota Leawo Software (17,99 euro su Mac App Store), che abbiamo messo alla prova con la nostra libreria, piuttosto arruffata, di quasi 4500 brani.
Tunes Cleaner che cosa fa
Tunes Cleaner, derivato da un prodotto Windows, fa tre cose essenziali: cerca i duplicati, trova le cover mancanti, compila i metadati tra cui autore del brano e titolo della canzone. In termini pratici, come denuncia il titolo, ripulisce i file musicali, siano questi quelli che abbiamo in iTunes, sia quelli che possiamo avere caricato e non archiviato nel player. L’operazione, promette lo sviluppatore, svolge queste operazioni in maniera intelligente e ci lascia scegliere dopo avere trovato i brani cui mettere mano: potremo riparare automaticamente i problemi o farlo a mano.
La nostra prova è stata svolta facendo leggere a Tunes Cleaner la nostra liberaria iTunes. Tutto quel che abbiamo dovuto fare è stato lanciare Tunes Cleaner, scegliere “Start to clean iTunes” (l’interfaccia è solo in inglese), ottenendo in qualche decina di secondi una lista di canzoni che avevano “problemi” di vario tipo. I peggiori erano la mancanza di copertine da quasi 2300 brani, un numero enorme che non ci eravamo neppure mai immaginati. Nella nostra lista avevamo anche diverse centinaia di canzoni senza titolo o senza artista, frutto di successive importazioni dai tanti Mac che abbiamo usato in questi anni.
Quel che abbiamo dovuto fare è stato cliccare su OK per far partire la riparazione dei problemi che abbiamo appena accennato. A quel punto l’attesa è stata molto lunga, circa 7 ore, per veder terminare le procedure di download delle cover degli album. Un tempo così esteso è dovuto essenzialmente alla quantità delle immagini da scaricare. Tutte le immagini sono state scaricate, infatti, come ovvio, da Internet basandosi sui titoli dei brani e i nomi degli artisti.
Molto più breve è stata l’operazione di riparazione dei brani, titoli e album mancanti. In questo caso sul nostro MacBook Retina da 2,3 GHz abbiamo visto completare questa operazione in una decina di minuti, nonostante fossero poco meno di 450 i brani da sistemare.
Siamo poi passati ad una fase successiva, la ricerca dei duplicati. In questo caso è possibile selezionare l’accuratezza della ricerca basandosi su due modalità: rapida e approfondita. La prima svolge una semplice ricerca attraverso i titoli e gli autori, la seconda analizza le tracce leggendo le “impronte” digitali musicali, quindi in base alla musica vera e propria. Le due prove hanno dato esito molto diverso: nel primo caso abbiamo impiegato un paio di minuti a terminare la scansione, nel secondo caso è trascorsa una quindicina di minuti, non pochi considerando le prestazioni della macchina che abbiamo usato. La ricerca per analisi del suono è comunque fondamentale in molti casi visto che non raramente una canzone può essere stata memorizzata con titoli e riferimenti non omogenei e quindi sfuggire alla ricerca per semplice indicazione del testo.
Da segnalare che tutte queste operazioni possono essere svolte, come accennato, anche su cartelle esterne ad iTunes, anche trascinandole sull’interfaccia; questo è utile per leggere i duplicati o cercare errori su chiavette o server remoti che non sono connessi alla nostra libreria iTunes.
iTunes Cleaner come va
iTunes Cleaner nella ricerca delle copertine dei brani fa il suo lavoro in maniera tuttosommato soddisfacente. A parte i tempi lunghi dell’operazione, la ricerca e il download delle cover avviene in maniera abbastanza puntuale anche se non possiamo dire sia perfetta. Il software in alcuni casi scarica copertine di compilation e non dell’album originale, in altri casi (piuttosto rari, almeno nel nostro caso, stando al numero di brani su cui l’abbiamo messo al lavoro), scarica immagini che non si capisce bene da dove vengano e perché siano state accostate ad un certo brano. Quando Tunes Cleaner non trova una cover, presenta una immagine grigia.
La compilazione dei tag è efficiente anche se, come nel caso della ricerca delle cover, essendo completamente automatica, alcuni brani vengono assegnati ad album che non sono quelli della canzone originale, sia perchè sono stati rieditati dagli artisti o dalla produzione, sia perché finiti nelle summenzionate compilation. Un aspetto interessante è che vengono compilati anche tag come la data e il genere. La considerazione che possiamo fare è la stessa che abbiamo fatto in precedenza: qualche volta la data non viene reperita, in altri casi viene attribuita in riferimento ad un album che magari è stato pubblicato successivamente dopo la versione originale. Il genere, invece, è del tutto opinabile visto che in molti casi viene assegnata la categoria “Retro”e questo anche a brani che appartengono a generi vivi e vitali, come il Rock. Comunque va anche detto che eventuali errori o imprecisioni si possono riparare facilmente oppure operare manualmente sulla lista che ci viene presentata
Facendo la ricerca dei duplicati, ci siamo liberati di circa 400 canzoni doppie, per un totale di circa 3,3 GB, certo non poco e nulla di che lamentarsi. Più discutibile è il sistema con cui i brani vengono eliminati o, meglio, “non eliminati” visto che spariscono dalla libreria iTunes e finiscono non si capisce bene perché in una cartella collocata in immagini –> com.leawo.itunescleaner e qui in sottocartelle ordinate per data. La ragione perché l’esito della pulizia sia stato ficcato in questo punto non riusciamo a spiegarcelo, sta di fatto che, dopo avere constatato che non erano nel cestino, per capire dove fossero finiti i duplicati, abbiamo dovuto necessariamente fare una ricerca sul nome di un brano.
Un altro problema minore, ma da sottolineare, è l’interfaccia, piuttosto datata, non del tutto coerente e sconnessa, derivata evidentemente da una versione Windows su cui è stato operato per stratificazione. Non si capisce, ad esempio, perchè la ricerca dei duplicati sia stata separata dalla pulizia di iTunes così che si deve procedere a due operazioni separate.
Conclusioni
Se avete una grande quantità di brani da ripulire da alcuni degli errori più macroscopici, Tunes Cleaner fa per voi. È in grado di reperire con discreta precisione cover e tag mancanti e di individuare anche i duplicati. Tutto questo viene svolto automaticamente e senza alcun sforzo. Se siete però dei maniaci della precisione dei tag e delle cover, il consiglio è di procedere con cautela perché potreste non essere del tutto soddisfatti del risultato automatico che viene prodotto. Una buona idea potrebbe essere quella di procedere alla correzione dei brani prima di includerli in iTunes o magari dopo averli estratti dal player, selezionandoli per gruppi. In questo caso Tunes Cleaner può essere un vero toccasana, pur restando i dubbi, in qualche caso, su scelte che compie in fatto di tag e cover.
Per quanto riguarda il prezzo (17,99 euro su Mac App Store), va detto che non è certo quello di un’app economica. Ma le funzioni sono piuttosto rare in altre applicazione e consentono di risparmiare parecchio tempo. Prima di investire, potrebbe essere una buona idea testare la demo che si scarica dal sito di Leawo.
Pro
– Operazioni completamente automatiche
– Riduce notevolmente il lavoro manuale
– Diverse opzioni per la pulizia della libreria musicale
Contro
– Interfaccia datata
– Qualche scelta di autocompilazione non coerente