VirnetX, un patent troll che in passato ha causato problemi alla casa di Cupertino costringendola a pagare 368 milioni di dollari per aver infranto quattro brevetti sulla tecnologia VPN, vuole ancora denaro da Apple. Questa volta i prodotti “incriminati” sono: iPhone 5s, iPad Air e altri dispositivi prodotti recentemente da Apple, accusando quest’ultima di presunte violazioni per brevetti che la società possiede riguardo alla gestione sicura delle reti.
La società torna nel tribunale del Distretto Est del Texas il quale altre volte si è mostrato favorire i patent troll; nella nuova causa si fa riferimento al protocollo VPN on demand di iOS 7, funzione che Apple aveva già cambiato per via del procedimento legale con VirnetX, ma i cui cambiamenti non sono ritenuti evidentemente sufficienti.
Nel 2011 VirnetX si era rivolta all’International Trade Commission poiché, a suo dire, la società Cupertino aveva violato brevetti sulla tecnologia VPN all’interno delle proprie soluzioni FaceTime impiegate in iPad, iPhone e nei Mac. VirnetX aveva avviato procedimenti simili per gli stessi brevetti VPN contro Cisco, Astra, NEC, Siemens, Microsoft. La società ha un portfolio di brevetti in USA e a livello internazionale nel campo dei DNS e delle comunicazioni network.
VirnetX è tecnicamente definita una patent assertion entity (PAE), un’entità non praticante, società che basano la propria attività economica sulla registrazione generalizzata e indiscriminata del maggior numero possibile di brevetti, in modo da poter poi richiedere il pagamento delle relative royalties a chiunque utilizzi quelle tecnologie o quei metodi di produzione.