La Web Tax si incammina su un binario morto? La norma fiscale, infiilata nell’ultima legge di stabilità a firma di un gruppo di deputati del PD, che stabilisce che le aziende italiane possano acquistare servizi di pubblicità online solo da società con partita IVA italiana, oltre ad imporre la tracciabilità dei pagamenti, potrebbe essere prossima all’affossamento dopo che un altro gruppo di deputati della stessa compagine politica, (gli onorevoli Lorenza Bonaccorsi, Paolo Coppola, Marco Causi e Giampaolo Galli) hanno presentato un ordine del giorno che impegna il governo a consultarsi con la Commissione Europea prima di applicarla.
La richiesta, che sollecita l’esecutivo a prendere “ogni iniziativa urgente utile a evitare che procuri un danno anche solo indiretto allo sviluppo dell’economia digitale italiana, eventualmente anche sospendendo gli effetti della norma introdotta”, secondo molti osservatori sarà accolto dal Governo, di fatto annullando l’effettiva immediata applicazione della web tax.
Lo stesso Letta era parso del parere che un dispositivo che, al di là delle buone intenzioni, mette l’Italia fuori sincrono con il resto dei paesi UE e che, quasi certamente, porterebbe l’Italia ad essere sottoposta ad indagine per infrazione delle norme che regolano il mercato comune, non potesse essere introdotto senza una preventiva consultazione con Bruxelles.
È evidente – aveva detto Letta . che quel tipo di intervento fiscale che la Camera ha introdotto ha bisogno di un coordinamento con le norme europee essenziali: l’inserimento di questo punto ci consentirà di sciogliere questo nodo, un nodo che va sciolto.
Dal punto di vista formale, quindi, la Web Tax non viene annullata, ma solo sospesa, dal punto di vista pratico è molto probabile che non sarà mai introdotta, almeno fino a quando l’Unione non assumerà decisioni che la renderanno praticabile, cosa che potrebbe accadere dal 2015. Francesco Boccia, presidente Pd della commissione bilancio della camera e fiero sostenitore della tassa come principio di giustizia fiscale, avrà salva la faccia, ma i vincitori reali saranno coloro che, come ad esempio Matteo Renzi che dedicato alcuni minuti del suo discorso di insediamento a menare fendenti contro di essa, l’avevano criticata come inutile e perniciosa.