Su Macitynet non siamo abituati a riportare le storie personali di chi scrive articoli sui prodotti e molte volte le nostre prove sono il risultato e il racconto di esperienze tecnico-informatiche o a limite di una capacità di ascolto o di abilità nel cogliere aspetti come design ed ergonomia di quel che viene valutato.
Ma esiste una nuova classe di prodotti abbinati al mondo hi-tech che ci coinvolge anche sul lato fisico e sono quelli che appartengono al mondo della Smarth Health: bilance intelligenti, misuratori di pressione, orologi e braccialetti smart che aiutano a monitorare condizioni fisiche ed atletiche etc…
Chi scrive queste righe se ne occupa da qualche anno a livello di reportage ma un po’ per pigrizia, un po’ perchè preso da mille impegni, un po’ per quella paura che ti attanaglia nel fare serie analisi del proprio stato di salute quando apparentemente non sembri avere dolori o problemi: per tutte queste ragioni ha sempre evitato di usarli sul serio.
Poi un giorno ti arriva a casa uno di questi oggetti da provare: un misuratore di pressione Bluetooth “tascabile” dal look affascinante e prodotto da una azienda all’avanguardia in questo settore e che puoi testare per pubblicare una prova su Macitynet.
L’aggeggio rimane per un po’ in un cassetto: provarlo avrebbe voluto dire scoprire le tue condizioni di salute e la paura prevale per un po’ sulla curiosità di un test diretto: in fondo lo avevi già visto funzionare in fiere e dimostrazioni… perché metterlo al proprio polso?
Ma prima o poi la prova la recensione di iHealth BP7 andava effettuata e dopo alcuni test su parenti volontari alla fine per scrivere un articolo che mettesse in gioco anche la possibilità di creare una cronologia delle misurazioni occorreva trovare un soggetto che si sottonesse a test giornalieri.
Qui casca l’asino, letteralmente: il soggetto riluttante (e volontariamente ignorante dei pericoli di una pressione arteriosa alta) si sottopone alle automisurazioni e scorrendo nel diagramma del test scopre che non solo la sua pressione (sopratutto la minima) è molto di sopra i valori standard ma è che in una zona talmente rossa che la probabilità di un evento cardiaco nefasto o di un ictus è altissima. Qui l’asino, un po’ prima di essersi fatto veramente male si sveglia e comprende come il fatto di non avere controllato i propri dati vitali ora che ha ben più di quarantanni è un errore imperdonabile e che sta correndo dei gravissimi rischi.
La prima domanda che si pone è… ma è possibile che stia usando un sistema difettoso e che questa tecnologia non funzioni correttamente? Il controtest è semplice: si va in farmacia e si controlla con una o più misurazioni (la prima è sicuramente figlia di un po’ di tensione) che i dati corrispondano e nel caso in questione erano perfettamente combacianti e poi ci si rassegna a farsi visitare dal medico che a sua volta misura la pressione e emette una diagnosi inequivocabile… ipertensione gravissima.
Da qui si parte per tutta una serie di analisi che fortunatamente portano ad un verdetto non troppo disastroso: si tratta di un fenomeno ereditario con altri soggetti ipertesi in famiglia “condito” con molto stress da iper-lavoro, sedentarietà e un pizzico di insonnia ma occorre, con il supporto di un bravo cardiologo, una cura con un mix di farmaci… le pilloline a cui molti ipertesi sono abituati e a cui chi scrive pensava di sfuggire evitando semplicemente di misurarsi la pressione.
Ora dopo avere iniziato la cura in quattro giorni la pressione minima è scesa a livelli accettabili e compatibili con la “sopravvivenza” e i valori stanno scendendo verso la normalità, la misurazione viene effettuata con il BP7 quasi tutti i giorni (si veda l’immagine qui a fianco) per verificare se ci sono progressi e per fornire un diario dettagliato al medico curante e alla fine la lezione appresa è stata molto educativa.
Non tutti quelli che ci leggono hanno la fortuna di vedere arrivare a casa uno sfigmomanometro Bluetooh ma la misurazione della pressione costa non più di un euro in farmacia e le semplice indicazioni che offre descrivono chiaramente alcuni parametri fondamentali del vostro stato di salute e vi permettono di porre dei rimedi prima che sia troppo tardi e che vi abituiate alla vostra condizione di iperteso come se fosse un fenomeno normale e non pericolosissimo.
Se poi volete misurare la pressione con quello che sembra un gadget ma in realtà è un prezioso indicatore della vostra salute andatevi a leggere la prova di iHealth BP7 su questa pagina.
Quando ad inizio gennaio ritroveremo Uwe Diegel allo stand di iHealth al CES di Las Vegas lo ringrazieremo personalmente e gli racconteremo perchè abbiamo corso davvero il rischio di non poter essere lì quest’anno.