Operatori di telefonia quali AT&T e Verizon non potranno più continuare a proporre le sovvenzioni sugli smartphone, meccanismi che hanno finora permesso la penetrazione del mercato. Lo ha dichiarato Randall Stephenson, amministratore delegato di AT&T, parlando nel corso di una conferenza per gli investitori spiegando che il modello finora proposto non è più economicamente praticabile.
“Con oltre il 75% di utenti di telefonia mobile in possesso di smartphone e con numeri che si stanno per avvicinare al 90% – dice Stephenson – i carrier attiveranno la modalità manutenzione”. “Il modello deve cambiare” poiché gli operatori “non riescono a gestire i costi delle sovvenzioni per questi dispositivi”.
Gli utenti high-end più avvezzi alla tecnologia tendono ad aggiornare i telefoni prima possibile, rendendo costose le sovvenzioni, corrispondenti a centinaia di dollari per dispositivo. Stephenson riconoscere che sradicare l’abitudine di aggiornare il dispositivo ogni 18 mesi o due anni non è un compito facile ma ha anche affermato che il modello di business focalizzato sul finanziamento, anziché sulla sovvenzione, potrebbe essere “trasformativo” per l’industria del settore. Il nuovo programma di AT&T denominato Next, spinge, senza anticipi e con finanziamenti a tassi dello zero percento, la penetrazione degli smartphone con modalità maggiormente sostenibili per le aziende.
Apple ha avuto molto successo con l’iPhone grazie anche alle strategie dei carrier che hanno sovvenzionato l’acquisto dello smartphone. Nei paesi occidentali la domanda è in calo ed è per questo che i dirigenti di Cupertino hanno spesso evidenziato l’importanza della crescita nei paesi in cui l’acquisto a prezzo pieno, comprensivo di piani per voce e dati, è più popolare.