La ragione per cui Apple avrebbe deciso di passare dallo sconto “secco” ai buoni acquisto in occasione del Black Friday non sarebbe dovuto, come si sarebbe tentati di supporre, dalla volontà di catturare il cliente, catturando il risparmio con altri prodotti, ma dalla volontà di semplificare alcuni processi interni. A riferirlo a 9to5 Mac sarebbero state alcune fonti interne.
Il sito americano che per primo ieri aveva fatto cenno alla possibilità che Apple usasse la formula dei buoni sconto, riferisce che nel corso degli anni passati, il gruppo che si occupa degli sconti del Black Friday, è stato costretto a lavorare per mesi per arrivare alla definizione dei prezzi e lanciare una operazione che solo apparentemente è semplice. Come se questo non bastasse, ciascun prodotto doveva essere aggiornato nei sistemi con problematiche che investivano il tempo necessario per questa operazione, ma anche la contabilità. L’uso dei buoni sconto semplifica tutto questo sistema.
In termini pratici i prodotti mantengono lo stesso prezzo, Apple modifica solo la grafica delle pagine Internet o le etichette degli Apple Store. I buoni acquisto sono trattati come sconti individuali, inviati via email, senza aggiungere complicazioni sui magazzini e i listini e i clienti possono ottenere anche uno sconto maggiore (visto che, aggiungiamo noi, lo sconto viene applicato successivamente su un prodotto venduto da Apple).