Nel nuovo processo in corso negli USA che vede contrapposte Apple e Samsung, è stato chiamato a testimoniare Phil Schiller, vice presidente senior Worldwide Marketing della casa di Cupertino. La corte di San Jose è chiamata a definire il risarcimento che la casa sud coreana dovrà versare alla Mela per la violazione di alcuni brevetti, un procedimento necessario per quantificare esattamente quanto aggiungere: Apple ha chiesto 380 milioni di dollari, giacché nel precedente processo, che ha visto Samsung condannata al pagamento di 1.05 miliardi di dollari, erano state decurtate alcune somme per errati calcoli della giuria.
Schiller ha avuto a disposizione pochissimi minuti per spiegare chi era e descrivere l’importanza di iPhone. “È stato un rischio enorme” ha detto il dirigente di Apple parlando del primo dispositivo progettato e costruito, spiegando come all’interno della società prodotti del tutto nuovi, sul quale non si è mai lavorato prima, rappresentano rischiose “scommesse”.
“Avevamo fatto bene con l’iPod” ha spiegato Schiller, “decidemmo di investire tutte le risorse finanziarie e umane nella creazione di questo prodotto”, spiegando come ora “quasi tutti” in Apple in qualche modo contribuiscono al progetto iPhone.
Apple ha confermato quanto già chiesto nel 2012, ribadendo la violazione di utility e brevetti di sua proprietà da parte di Samsung. Nel nuovo processo Apple contesta cinque brevetti usati in 13 dispositivi di Samsung, molti dei quali ora non più in commercio.