Jobs terrà il suo tradizionale discorso introduttivo al Macworld Expo, almeno questo è quel risulta fino ad oggi. La presa di posizione che non si capisce bene quanto possa contribuire a chiarire un piccolo mistero che preoccupa e confonde il mondo Mac, o ad ingigantirlo, è di Paul Kent, general manager della fiera di San Francisco. La voce del dirigente di IDG Expo, la società che organizza l’evento, ha preso (più o meno, come vedremo…) una posizione sulla scorta delle voci che cominciano a rimbalzare di sito in sito su una presunta defaillance del Ceo di Apple dal palco del Moscone.
A gettare qualche ombra su una delle pochissime certezze “storiche” dell’evento, ovvero il discorso introduttivo di Jobs, è la mancanza di ogni conferma ufficiale in merito, il che, ad una ventina di giorni dalla data inaugurale, è sicuramente una novità non troppo rassicurante.
Interpellato da Arik Hesseldahl di Businessweek, Kent ha prima lanciato un messaggio che sembrava essere improntato all’ottimismo (“Non c’è alcuna ragione di pensare che Jobs non terrà il keynote. Semplicemente non abbiamo ancora dato l’annuncio”), salvo poi fare un mezzo (se non uno intero) passo indietro aggiungendo: “Speriamo di poterlo fare nelle prossime due settimane”.
La chiosa, giunta a chiarimento dell’articolo pubblicato alcune ore prima e collocate in un clima in cui le incertezze non mancano, ha contribuito a sollevare ancora maggiore preoccupazione. L’impressione è che neppure IDG Expo sappia con certezza che cosa accadrà , se Jobs, cioè, terrà il discorso inaugurale oppure no.
Se Jobs non dovesse aprire il più grande (se non ormai unico, viste le ombre che si stagliano su Apple Expo di Parigi) evento fieristico dedicato al Mac sarebbero guai molto seri per il Macworld Expo.
L’Expo, già minata dall’assenza di importanti protagonisti (Adobe, Belkin, Seagate solo per fare qualche nome) finirebbe per pagare in termini di pubblico e di interesse. Non sarebbe difficile ipotizzare che Jobs non c’è perché Apple non ha nulla da presentare o da dire di particolarmente interessante e questo farebbe crollare l’attenzione delle testate giornalistiche che coprono l’evento. Non ci sarebbe da stupirsi se in assenza di Jobs anche la prossima edizione, quella del 2010 finisse per essere messa in discussione visto che a questo punto, aperta una falla, potrebbe accadere che anche il prossimo anno Jobs possa dare forfait e la presenza del Ceo e della sua “one more thing” rappresenta un buon 70% delle ragioni di interesse per la fiera.
Ma a pagare sarebbe anche Apple e il suo titolo azionario. La speculazione potrebbe puntare su molteplici fattori tutti molto influenti sul valore dei corsi di Cupertio: dalla mancanza di prodotti di interesse per finire con le condizioni di salute di Jobs che già in un paio di occasioni hanno fiaccato AAPL.
A questo punto è legittimo attendersi entro breve una presa di posizione ufficiale da parte di Apple. Se l’incertezza continuasse a regnare in materia è probabile che la speculazione, annuncio o no, non attenderà troppo a lungo per innescare le polveri.