13 anni e non sentirli. Potremmo usare questo slogan per descrivere la storia di Andrea Giorgi, 13 anni, una età in cui di solito si pensa solo agli amici, alla scuola o allo sport, ma che nel caso del giovane ragazzo romano, è quella giusta anche per essere premiati ai Mob Awards, con il titolo di più giovane sviluppatore.
Mob App Awards 2013, manifestazione organizzata dagli Osservatori ICT & Management della School of Management del Politecnico di Milano e PoliHub, si pone l’obiettivo di premiare le migliori applicazioni in ambito business e consumer create sui dispositivi mobili di nuova generazione, come smartphone e tablet, un evento importante, che quest’anno ha visto partecipare ben 640 candidati, aspiranti o affermati programmatori, che hanno concorso per portare a casa un riconoscimento nelle 10 categorie consumer e nelle 4 business assegnando premi solo a 17 concorrenti, tra cui, appunto, il giovanissimo Andrea Giorgi di soli 13 anni.
Vi starete chiedendo cosa spinge un ragazzo di questa età ad accostarsi al mondo della programmazione. Ce lo siamo chiesti anche noi e lo abbiamo chiesto ad Andrea. «È stata la curiosità a spingermi verso la programmazione – ci dice Andrea, studente di terza media all’Istituto Esopo – mi sono chiesto come si creano le applicazioni e i programmi e questo è accaduto già due anni fa. La prima cosa che ho fatto è stato un programma per la gestione dei posti della mia classe che ho creato in Visual Basic, il linguaggio di Microsoft. È stato in quel momento che mi sono appassionato e che sono passato alla creazione di un programma per iPhone che si chiama “Mangiafuoco”, disponibile gratuitamente in App Store e dedicata al ristorante della mia famiglia con il quale ho vinto i Mob Award».
La giovane età e il percorso, che possiamo dire quasi da giovane della Silicon Valley, hanno suscitato l’attenzione dei giudici. «Li ho contattati io – ci dice ancora Andrea -. Inizialmente mi sono candidato al concorso tramite il sito online, poi con sorpresa e soddisfazione, una settimana prima dell’evento sono stato contattato e mi hanno proposto di salire sul palco a testimoniare come sia possibile sviluppare anche a 13 anni. Sono stato davvero molto contento e orgoglioso di essere salito sul palco con la nomina di più giovane sviluppatore per presentare mia app»
Mangiafuoco, com accennato, è un’applicazione che, come ci spiega lo stesso Andrea «Presenta i piatti, i menù e le peculiarità del locale di famiglia , permette di condividere le offerte con i gli amici per organizzare cene o pranzi, oppure condividere le foto delle cene e anche prenotare il tavolo del ristorante tramite servizio mail integrato nell’ applicazione».
Per programmare Andrea usa Xcode, il programma di sviluppo di Apple, con il quale crea codice in Object-C. «Tutte le tecniche di sviluppo , le ho apprese studiando tramite un libro apposito, o aiutandomi con dei tutorial online. Per testare le apps uso un dispositivo reale, come iPhone 5 e 4, per vedere se l’applicazione si comporta come mi attendo faccia. Ma uso anche Photoshop, un programma che conosco bene e che ho usato per creare siti Internet. Ora lo utilizzo anche per creare personalmente la grafica delle mie applicazioni»
Andrea, contrariamente a quel che si pensa non è un geek tutto dedicato al codice. Al contrario «ne tempo libero esco con gli amici – ci dice – e svolgo attività sportiva. Ho praticato Judo poi mi sono appassionato al calcio. Mi piace ascoltare la musica prevalentemente il genere hip pop. Ovviamente nei ritagli di tempo, mi dedico allo studio del linguaggio per la programmazione di applicazioni per dispositivi Apple, principalmente l’iPhone. A breve dovrebbe essere disponibile su App Store la mia nuova app. iList, che rivoluziona il modo di fare la spesa, con l’applicazione si potrà salvare il prodotto che si vuole acquistare, se ci si ricorda il nome del prodotto o ci sono prodotti simili sarà anche possibile scattare una foto. La lista della della spesa potrà essere condivisa con i famigliari»
E per il futuro più remoto? «Da grande mi piacerebbe diventare un ingegnere informatico, non ho ancora valutato se il lavoro di sviluppatore potrebbe piacermi perché non ci ho mai pensato. Per adesso mi dedico alla scuola»