Brutte notizie per Samsung e per il suo Galaxy Gear: dopo i tiepidi risconti da parte della stampa specializzata, poco entusiasta dello smartwatch di Samsung, arrivano anche brutte notizie dai distributori, in questo caso specifico da Best Buy, una delle più importanti catene USA di negozi di vendita al dettaglio specializzata in articoli elettronici. In base a quanto riportato dall’azienda, il tasso di restituzione del Galaxy Gear è di circa il trenta per cento. In altre parole, su dieci persone che hanno deciso di acquistare un Samsung Galaxy Gear, circa tre persone hanno poi cambiato idea e hanno preferito restituirlo al mittente.
Le ragioni di questo alto tasso di restituzione al momento non sono ancora specificatamente note: potrebbe trattarsi semplicemente di insoddisfazione da parte dei clienti per un prodotto non all’altezza delle aspettative; oppure potrebbe nascondere difficoltà dal punto di vista della compatibilità. Al momento infatti il Samsung Galaxy Gear è compatibile solo con l’ultimo Samsung Galaxy Note 3 e con la versione 2014 del Galaxy Tab 10.1. Non è inverosimile ipotizzare che alcuni utenti, poco informati ma spinti dagli spot, abbiano deciso di acquistare lo smartwatch per poi ritrovarsi fra le mani un dispositivo impossibile da accoppiare con altri apparecchi Samsung, più diffusi ma ancora incapaci di funzionare con il Gear.
La scelta di immettere sul mercato un dispositivo non compatibile con gli smartphone più diffusi dell’azienda non può che essere considerata infelice e poco strategica, con conseguenze poco gradite per lo smartwatch Samsung. e per questo Samsung si sta affrettando per aggiornare i suoi dispositivi più popolari, ovvero Note 2, Galaxy S3, Galaxy S4, Galaxy S4 Active ad Android 4.3, aggiornamento che dovrebbe garantire la possibilità di utilizzare il Galaxy Gear.
Nel frattempo l’azienda ha chiesto ai suoi dipendenti, impegnati nei mini-store all’interno dei punti vendita di Best Buy, di indagare a proposito del tasso di restituzione.
