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Apple prepara un attacco legale per difendere iPhone?

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Apple prepara un attacco legale per difendere iPhone? La prospettiva di una battaglia contro chi ha imitato il suo telefono è parsa risuonare tra le righe durante la presentazione dei risultati fiscali di ieri sera.

A stimolare l’argomento un domanda di Mike Abramsky, un analista di RBC Capital che ha fatto cenno alla concorrenza che sta preparando prodotti che cercano di imitare l’esperienza d’uso di iPhone: “Come pensate di mantenere la vostra leadership?”, ha chiesto Abramsky a Tim Cook.

“Non possiamo giudicare prodotti che non sono ancora sul mercato – ha risposto il Coo di Apple -; pensiamo comunque di essere anni avanti rispetto alla concorrenza. Il software è la chiave di volta del nostro sistema e pensiamo che sviluppare per tutte queste piattaforme non sia interessante per chi crea applicazioni. Vedremo”. Poi la stoccata: “Quel che possiamo dire è che siamo convinti di essere competitivi e a noi piace la competizione, a patto che non sia frutto di un furto per le nostre proprietà  intellettuali. In questo caso faremo valere i nostri diritti con chiunque”

A quel punto Abramsky, annusando la preda, ha stuzzicato Cook su un argomento molto d’attualità : “sembra che tra i tanti il Palm Pre sia il telefono che meno di altri si sia fatto scrupolo nel cercare di imitare l’esperienza multi touch. àˆ quello il concorrente a cui si sta riferendo?”. “Non voglio parlare nessuna società  in particolare – ha detto Cook – ma ribadisco che non accetteremo passivamente una depredazione delle nostre proprietà  intellettuali. Useremo ogni arma a nostra disposizione”.

L’intenzione di Apple di affrontare in tribunale chiunque intendesse appropriarsi dei brevetti di iPhone era stata chiarita al momento del lancio di iPhone dallo stesso Jobs quando aveva sottolineato esplicitamente i brevetti su cui è fondato, incluso multi touch. Che Palm, assieme a diversi altri produttori di veri e propri cloni, potesse finire nel mirino per il Palm Pre è stata una ipotesi sollevata da alcuni osservatori indipendenti che avevano visto all’opera il cellulare di Palm.

Che sia Palm il vero obbiettivo di Apple lo sostengono anche alcune analisti come Gene Munster di Piper Jaffray e alcuni commentatori, come Jim Goldman di Cnbc.

D’altra parte per Apple potrebbe essere facile, se non altro, proporre dei sospetti vista la concentrazione di menti ex Apple che si trovano a Sunnyvale.

Alla guida della società  di Sunnyvale c’è, per la parte tecnica, Jon Rubinstein, già  a capo del settore iPod in Apple e prima ancora di tutto l’hardware di Cupertino. Rubinstein aveva lasciato la società  della Mela improvvisamente e, qualcuno dice, senza troppe strette di mano con i vecchi amici, Jobs compreso. In Palm è stato chiamato da Fred Anderson, già  Cfo di Apple e ora finanziatore e salvatore, per tramite di Elevation Partners, di Palm. Anderson è certamente un nemico giurato di Jobs con il quale ha avuto contrasti anche pubblici durante il caso delle stock options da cui il Ceo era uscito pulito mentre il Cfo era stato multato e svergognato pubblicamente.

Ma Anderson e Rubinstein sono solo la punta dell’iceberg. In Palm si sono poi rifugiati decine di ingegneri Apple e di manager; persino il capo delle Pr, Lynn Fox, ricopriva lo steso ruolo alla Mela.

àˆ bene però dire che per usare l’argomento dell’appropriazione delle proprietà  intellettuali non basta sicuramente un incrocio di cervelli e neppure una funzione simile, come simile appare il touch su iPhone e Palm Pre. Le cause legali costano milioni e milioni di dollari, impegnano risorse e tempo e devono quindi avere fondamenta solide; nessuna corportation di un certo livello (e Palm è sicuramente tra queste) è poi tanto sprovveduta da licenziare un prodotto senza consultare eserciti di legali, tanto più se, come nel caso di Palm stessa, chi la guida conosce benissimo non solo il mercato, ma Apple, e non è precisamente noto per essere un pivello.

Molto più facile per Apple sarebbe mettere sulla graticola i clonatori cinesi o qualche altra società  di medio livello che si nasconde tra Europa ed Asia. In ogni caso le parole di Cook lasciano intendere che se solo qualche sospetto concreto dovesse sorgere il maglio potrebbe calare inesorabile, senza guardare in faccia a nessuno, neppure a Palm.

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